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Dialogo sociale europeo nel settore dell’educazione

In un incontro all’Aran, rappresentanti delle parti sociali europee ed italiane concordano sull’avvio di un percorso che porti, in tempi brevi, all’avvio del dialogo sociale nel settore educativo.

14/02/2008
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Sebbene il dialogo sociale sia ufficialmente riconosciuto come strumento indispensabile alla definizione e all’attuazione delle politiche europee, in pochi paesi membri della UE esiste un processo di sistematico confronto tra le parti nel settore educativo.

La CEEP e l’ETUCE, che rappresentano, rispettivamente, i datori di lavoro nel settore pubblico e i sindacati dell’educazione dei paesi membri della UE e sono partner riconosciuti a livello europeo, hanno, quindi, avviato da tempo una strategia di sensibilizzazione su tali temi, rivolta soprattutto alle parte datoriali.

Mentre, infatti, per il settore sindacale, le questioni si presentano meno complesse, dato che la quasi totalità dei sindacati dei paesi membri della UE sono iscritti all’Etuce e godono, a livello nazionale, di meccanismi di definizione della rappresentatività, la situazione si presenta più difficile sul fronte dei datori di lavoro, date la complessità e la varietà delle forme di governo del settore educativo (pubblico/privato; statale/regionale/municipale; autonomia università).

Finalità della riunione tenutasi oggi all’Aran, alla presenza del segretario generale dell’Etuce e della CEEP, del presidente dell’Aran, della FLC, della CISL e della UIL scuola, l’avvio di un percorso che porti all’identificazione dei soggetti rappresentativi a livello datoriale nel settore educativo, tenendo presente i diversi e complessi livelli di gestione del sistema. Il presidente dell’Aran, che rappresenta la sezione italiana della CEEP, ha esplicitamente dichiarato la propria volontà di avviare, insieme con i sindacati presenti, tale processo.

Per la FLC, il segretario generale ha dichiarato l’interesse del sindacato alla costruzione del dialogo sociale a livello nazionale ed europeo, data l’importanza sempre maggior che le politiche europee vanno assumendo nel settore educativo, la necessità di muoversi in tempi rapidi, a prescindere dalla fase elettorale, e di coinvolgere pienamente gli altri soggetti, soprattutto la CRUI.

A fine riunione, l’Aran si è impegnata a definire un calendario d’incontri, dopo aver preso contatto con i diversi soggetti che rappresentano il livello datoriale.

Roma, 14 febbraio 2008

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