Fermiamo la Bolkestein. La mobilitazione continua
All’indomani della grande manifestazione di Bruxelles, il Consiglio europeo di primavera tenutosi il 22 e 23 marzo, non ha potuto esimersi dall’affrontare la direttiva Bolkestein, anche per l’opposizione che, per diversi motivi, sta crescendo anche all’interno di molti governi europei.
All’indomani della grande manifestazione di Bruxelles, il Consiglio europeo di primavera tenutosi il 22 e 23 marzo, non ha potuto esimersi dall’affrontare la direttiva Bolkestein, anche per l’opposizione che, per diversi motivi, sta crescendo anche all’interno di molti governi europei.
Le “difficoltà” della Bolkestein sono approdate e riconosciute, per la prima volta, nel documento ufficiale delle conclusioni della presidenza per il Consiglio europeo. Si legge, infatti, al punto 22: “ Al fine di promuovere la crescita e l’occupazione e di rafforzare la competitività il mercato interno dei servizi deve essere pienamente operativo, preservando al tempo stesso il modello sociale europeo. Alla luce del dibattito in corso, che mostra che la stesura attuale della proposta di direttiva non risponde pienamente alle esigenze, il Consiglio europeo chiede che nel quadro del processo legislativo sia intrapreso ogni sforzo per raggiungere un ampio consenso a tutti questi obiettivi. Il Consiglio europeo osserva che i servizi d’interesse economico generale svolgono un ruolo importante in un’economia efficiente e dinamica.”
In pratica, la proposta di direttiva non viene ritirata, la Commissione se ne tira fuori e “nel quadro del processo legislativo” aspetta di vedere come procederà il dibattito in Parlamento e nel Consiglio, per poi decidere che fare. Barroso, nella conferenza stampa, ha chiaramente esplicitato che spetta al Parlamento di esprimere le preoccupazioni pubbliche a livello europeo e di incorporarle nell’attuale testo.
Nella consapevolezza che i giochi sono ancora aperti e che bisogna continuare a fare pressioni per il ritiro della Bolkestein, alla riunione tenutasi il giorno 18 a Bruxelles, in cui erano presenti più di 400 persone in rappresentanza di quasi 300 organizzazioni di 20 Paesi europei, sono state prese le seguenti decisioni:
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Costituire un gruppo di lavoro europeo per consolidare il coordinamento europeo fra tutte le reti della campagna contro la Direttiva Bolkestein.
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Inserire la parola d’ordine “ritiro della Bolkestein” nelle piattaforme delle manifestazioni del prossimo maggio.
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Costruire un’altra giornata seminariale sulla Direttiva (probabilmente a giugno, quando dovrebbe passare in prima lettura al parlamento europeo).
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Costruire una giornata di lotta contro la Direttiva.
Roma, 12 aprile 2005