La FLC CGIL presente al Congresso del sindacato albanese FSASH
Rivendichiamo la necessità di mobilitazioni internazionali a partire dalle campagne di Education International sui finanziamenti pubblici per l'istruzione. Azioni coerenti con la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale del Comparto “Istruzione e Ricerca”
L’11 ottobre 2024, si è svolto a Tirana il 9° Congresso nazionale di FSASH, organizzazione sindacale albanese che rappresenta il personale del settore della scienza e dell’istruzione dalla scuola dell’infanzia all’università. In apertura dei lavori, dopo la relazione introduttiva del Presidente uscente Isa Rekaj sono intervenuti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali ospiti. Il congresso si è sviluppato intorno al tema: Un sindacato più forte, insegnanti valorizzati - Istruzione inclusiva e di qualità.
In rappresentanza della FLC CGIL, era presente la Segretaria nazionale Graziamaria Pistorino. In allegato il contributo in italiano e in inglese, in cui si sottolinea il ruolo centrale del sistema educativo per la formazione civica e democratica delle giovani generazioni. Nel difficile contesto che viviamo, è sempre più urgente la prevenzione delle logiche e dei comportamenti della violenza, della sopraffazione, del degrado umano e civile, della xenofobia. I luoghi della conoscenza siano luoghi in cui sperimentare l’accettazione, il rispetto, l’ascolto e la valorizzazione delle diversità, sperimentare la solidarietà, co-costruire saperi e processi di apprendimento, condividere il piacere della scoperta, imparare a partecipare, essere consapevoli dei propri diritti e doveri. Per questo motivo, FLC CGIL sostiene le campagne di Education International, di cui anche FSASH fa parte, e chiede a tutti i governi e alla comunità internazionale di aumentare i finanziamenti pubblici per la qualità della professione docente e di tutto il personale educativo #GoPublic #FundEducation. Tema oggi di grande attualità nel nostro paese, dove a seguito del recente incontro con il Ministro Valditara, la FLC CGIL ha formalmente proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale del Comparto “Istruzione e Ricerca”.
Alla fine della giornata, l'assemblea congressuale ha eletto il nuovo presidente di FSASH, Shpetim Brahaj.
La FLC CGIL ritiene centrale il percorso sindacale internazionale, sempre più connesso con le scelte politiche dei vari governi nazionali. Il nostro impegno è finalizzato ad una mobilitazione collettiva, un impegno comune che possa davvero assicurare le scelte politiche e finanziarie per garantire a tutte e a tutti effettive pari opportunità di istruzione. Il prossimo appuntamento per una elaborazione collettiva di strategie e interventi comuni sarà a Budva, in Montenegro dal 26 al 28 novembre 2024 per la Conferenza di ETUCE, sezione europea di Education International.
Saluto della FLC CGIL al IX congresso FSASH Tirana
Grazie per l’invito alla vostra conferenza. La FLC CGIL ritiene importante, in un momento come questo, che la nostra organizzazione rinnovi il proprio impegno per una mobilitazione globale dell’educazione internazionale per la valorizzazione delle scuole e di tutti coloro che vi lavorano.
Il contesto nazionale, europeo e internazionale, condizionato dalle politiche di austerità degli ultimi quindici anni, ha prodotto una forte riduzione della spesa per l’istruzione. E il quadro è certamente peggiorato a causa dei gravi conflitti che stiamo vivendo.
Il diritto all’istruzione è sotto attacco in tutto il mondo. L’idea del profitto come misura delle scelte economiche dei governi ha portato a mettere da parte i diritti fondamentali dei cittadini. Il diritto all’istruzione è uno di questi.
Il nostro obiettivo è la piena accessibilità, per tutti, al sistema di istruzione e formazione, alla conoscenza, alla ricerca, alla scienza e alla cultura. È proprio – l’accesso o non l’accesso – alla conoscenza che può determinare la maggiore polarizzazione nella condizione di lavoro o nella capacità di emanciparsi, di resistere con alcuni strumenti alle trasformazioni produttive (digitali e green), è proprio attraverso lo sviluppo di sistemi di istruzione e formazione in termini inclusivi o democratici che si può cambiare il processo di socializzazione, la disgregazione politica e democratica che vediamo in atto in tutto il mondo.
La pandemia ha messo a nudo profonde lacune nell’accesso ai diritti, a partire da quelli fondamentali, come la salute o l’istruzione. Il modello economico capitalista ha fallito di fronte alle grandi emergenze e allo straordinario. Un modello economico che ha aperto divari e aumentato le disuguaglianze sociali ed economiche.
Inoltre, almeno in questa fase assistiamo ad un progressivo processo di privatizzazione del diritto allo studio. Una tentazione si presenta sempre nei governi di destra.
Quindi, abbiamo bisogno di maggiori investimenti nell’istruzione e di maggiori investimenti nella valorizzazione degli insegnanti.
L’esistenza delle giovani generazioni oggi è attraversata da processi e fenomeni che possono assumere anche manifestazioni sconvolgenti, in termini di violenza e degrado. La guerra e l’assurda logica di sopraffazione è diventata predominante anche nelle relazioni internazionali. È evidente la funzione indispensabile del sistema educativo per la formazione civica e democratica delle giovani generazioni. È necessaria la prevenzione delle logiche e dei comportamenti della violenza, della sopraffazione, del degrado umano e civile, della xenofobia.
È l’importante, l’alta funzione del nostro lavoro.
Un luogo in cui sperimentare l’accettazione, il rispetto, l’ascolto e la valorizzazione delle diversità, sperimentare la solidarietà, co-costruire saperi e processi di apprendimento, condividere il piacere della scoperta, imparare a partecipare, essere consapevoli dei propri diritti e doveri.
Alla fine, ci sono sfide importanti che riguardano le transizioni che stanno avvenendo nel mondo: la riconversione verde e digitale, l’intelligenza artificiale, e quindi la necessità di ricostruire nella complessità dei processi di transizione, e nei processi di transizione in società complesse, articolate, la capacità di rappresentanza e la ricomposizione del lavoro a partire dalla possibilità in primo luogo di leggere noi stessi, da parte di coloro che rappresentiamo, come classe e quindi riconquistando la funzione egemonica culturale e politica.
Per questo motivo, come FLC CGIL sosteniamo con forza la campagna di Education International, Go public! Finanzia l’istruzione! e la campagna ETUCE #MakeTeachingAttractive. Noi, insieme, chiediamo a tutti i governi e alla comunità internazionale di aumentare i finanziamenti pubblici per la qualità della professione docente e di tutto il personale educativo.
La FLC CGIL considera centrale il percorso sindacale internazionale perché c’è una connessione sempre maggiore tra le scelte politiche dei governi nazionali. Il nostro impegno è finalizzato ad una mobilitazione collettiva, un impegno comune che possa davvero cambiare il presente e soprattutto il futuro, sempre contro tutto il fascismo, insieme. Lunga vita alla FLC CGIL! Lunga vita a FSASH! Lunga vita a Education International!
Thank you for the invitation to your conference. The FLC CGIL thinks it is important at a time like this for our organization to renew our commitment to a global mobilization of education international for the enhancement of schools and all those who work in them.
The national, European and international context, which has been conditioned by austerity policies in the last fifteen years, left a sharp reduction in spending on education. And the picture has certainly worsened due to the serious conflicts we are experiencing.
The right to education is under attack all over the world. The idea of profit as a measure of the economic choices of governments has led to the fundamental rights of citizens being pushed aside. The right to education is one of them.
Our goal is full accessibility - for all- to the education and training system, to knowledge, research and science, and culture. It is exactly - access or not access- to knowledge that can determine the greater polarization in the condition of labor or ability to emancipate oneself, to resist with some tools the productive transformations (digital and green), it is exactly through the development of education and training systems in inclusive or democratic terms that we can change the process of social, political and democratic disintegration that we see taking place all over the world.
The pandemic has exposed deep gaps in access to rights, starting with fundamental ones, such as health or education. The capitalist economic model failed in the face of great emergencies and the extraordinary. An economic model that opened gaps and increased social and economic inequalities.
Moreover, at this stage at least in Italy we see a progressive process of privatization of the right to education. A temptation always presents in right-wing governments.
So, we need more investment in education and more investment in valuing teachers.
The existence of the younger generations today is traversed by processes and phenomena that can also take on shocking manifestations, in terms of violence and degradation. War and the absurd logic of oppression has also become predominant in international relations. The indispensable function of the educational system for the civic and democratic formation of the younger generations is evident. It is necessary the prevention of logics and behaviors of violence, of overpowering, of human and civil degradation, of xenophobia.
It is the important, the high function of our work.
A place in which to experience acceptance, respect, listening and appreciation of diversity, experience solidarity, co-construct knowledge and learning processes, share the pleasure of discovery, learn to participate, be aware of one’s rights and duties.
At the end , there are important challenges concerning the transitions that are going on in the world: green and digital reconversion, artificial intelligence, and therefore the need to reconstruct in the complexity of transition processes, and in transition processes in complex, articulated societies, the capacity for representation and the recomposition of labor starting with the possibility in the first place of reading ourselves, by those we represent, as a class and therefore regaining the cultural and political hegemonic function.
For this reason, as FLC CGIL we strongly support the International Educational campaign, Go public! Fund education! and the ETUCE Campaign #MakeTeachingAttractive. We, together, ask all governments and the international community to increase public funding for the quality of the teaching profession and all education staff.
The FLC CGIL considers the international trade union path to be central because it is increasingly connected to the political choices of national governments. Our commitment is aimed at a collective mobilization, a common commitment that can really change the present and above all the future, always against all the fascism, together. Long life to FLC CGIL! Long life to FSASH! Long life to Education International!