Francia: anche lì si rinvia
Luglio Settembre 2005
In Francia questo sarebbe l’anno primo della Legge Fillon, la legge nata sì dalla grande consultazione della scuola d’oltralpe, ma che all’atto della sua scrittura aveva anche prodotto grossi movimenti di contestazione studenteschi e sindacali. E nel rimpasto del governo seguito alla sconfitta del “si” al referendum sulla costituzione europea, il cambio al vertice del ministero dell’educazione è sembrato cosa inevitabile. Naturale dunque che il nuovo ministro Gilles de Robien abbia cercato di procedere con più cautela. Anche perché il 13 luglio, la Commissione Tecnica Paritaria, organismo corrispondente in parte al nostro Cnpi, aveva respinto in blocco i decreti applicativi della legge Fillon. E nello stesso tempo le prime discussioni sulla finanziaria francese non sembravano essere molto favorevoli al Ministero dell’Educazione Nazionale. Così ( mentre i sindacati continuano a chiedere l’abrogazione della legge) i nuovi programmi personalizzati per il successo educativo (Ppre), i nuovi titoli professionali e la definizione dello zoccolo comune delle conoscenze partiranno solo in via sperimentale, mentre il loro avvio definitivo è rinviato al prossimo anno.