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Francia: appello finale del congresso FSU

In sintesi la linea del principale sindacato francese della scuola dell’università e della ricerca.

08/03/2007
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Alla fine del suo congresso nazionale svoltosi a Marsiglia alla fine di gennaio la FSU ha approvato il seguente appello:

Oggi e per il futuro la FSU chiama a una rottura radicale con la politica educativa attuale e a raccogliere la sfida della democratizzazione del servizio pubblico d’educazione al fine di aumentare il livello generale della formazione e della qualificazione di tutti i giovani.

La FSU propone per questo dieci obiettivi per dare una vera priorità al servizio educativo pubblico:

1. un servizio pubblico trasformato che garantisca il successo di tutti i giovani, una reale cultura comune per tutti, la prevenzione e i rimedi alle difficoltà scolastiche dalla materna all’università;
2. un obbligo scolastico innalzato a 18 anni e che permetta alle famiglie di scolarizzare i propri figli a due anni;
3. la garanzia di una vera integrazione sociale;
4. un rilancio ambizioso delle ZEP;
5. la gratuità, lo sviluppo dell’aiuto sociale, degli assegni e delle borse di studio;
6. lo sviluppo per tutti della formazione iniziale sotto statuto scolastico nei licei professionali, tecnologici e generali, il che significa opporsi all’apprendistato, alla sua sopravvalutazione e espansione e alle formazioni in alternanza private;
7. lo sviluppo armonico di insegnamenti superiori fortemente articolati con la ricerca su tutto il territorio e un miglioramento del tasso di inquadramento dei primi cicli universitari;
8. un’urgente priorità della ricerca e un aumento del suo finanziamento;
9. un servizo pubblico che si occupi della formazione per tutto l’arco della vita;
10. il mantenimento e lo sviluppo dei servizi pubblici e delle strutture laiche che assicurino l’accompagnamento alla scolarizzazione e un aumento degli accessi all’educazione popolare, alla cultura e agli sport.

Questo passa per
1. un forte aumento della parte del PIL destinata, nella spesa pubblica, all’educazione e alla ricerca;
2. un piano pluriennale di reclutamento del personale di ruolo per rispondere ai bisogni, un miglioramento della loro formazione iniziale e continua, il rispetto della loro qualifica e delle loro finalità, l’attribuzione dei mezzi per sviluppare il lavoro collettivo, la rivalutazione materiale morale delle professioni dell’educazione, della ricerca e della cultura;
3. una politica nazionale di perequazione assicurata dallo stato per compensare le diseguglianze territoriali.

Roma, 8 marzo 2007

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