Francia: sostanziale flop dell’apprendistato junior
Scarso appeal della formazione professionale a 14 anni
E’ passato un anno dalla rivolta delle banlieues. A partire da quella vicenda il governo francese, addossando alla scuola la responsabilità del tumulto giovanile, ha ritenuto di introdurre percorsi differenziati per gli alunni più difficili, sciogliendo così d’autorità il nodo della discussione sul college unique (la scuola media quadriennale unica, ma in realtà distinta nel secondo biennio in un percorso generale ed uno tecnologico) e introducendo il cosiddetto “apprendistato junior”, vale a dire un apprendistato anticipato a 14 anni di età (in Francia si può andare in apprendistato a 16 anni, frequentando parallelamente corsi di formazione professionale). In realtà però, dal momento che l’età minima per lavorare è fissata a 15 anni, l’apprendistato vero e proprio non può essere attivato che a quella data, sempre che si trovi un ingaggio lavorativo. Il modello quindi prevede per ora solo un corso di avviamento al lavoro per i quattordicenni, non dissimile dai corsi professionali già esistenti per i ragazzi che a 15 anni non avevano ottenuto la licenza media (in Francia si ottiene a 15 anni), i quali possono anche senza titolo intermedio accedere al brevet (qualifica professionale biennale) svolgendo un programma che integra l’ultimo anno del college col primo anno del liceo professionale. Questi corsi, nei quali erano già inseriti circa 10.000 alunni, sono stati praticamente riassorbiti dal nuovo modello, sicchè i 15.000 posti di apprendistato junior nella realtà si riducono a non più di 5.000 nuovi posti. Ma a quanto pare neanche questi sono stati coperti dal momento che le iscrizioni secondo Le Monde de l’Education di ottobre assommerebbero a non più di 12.000, comprensive delle 10.000 storiche dei corsi professionali.
L’introduzione dell’”apprendistato junior” aveva provocato molte polemiche da parte sia dei sindacati che delle associazioni studentesche e dei genitori, che lo hanno denunciato come percorso segregante e diseguale, mentre la sua appetibilità è probabilmente risultata assai scarsa agli stessi adolescenti a cui era rivolto sia perché comunque è inizialmente un percorso esclusivamente scolastico, sia per la difficoltà di trovare successivamente un ingaggio, ma soprattutto per le retribuzioni assai basse in caso di ingaggio: ancora più basse di quelle dei normali apprendisti, che sono comunque inferiori a quelle degli altri lavoratori dipendenti.
Roma, 27 ottobre 2006