Francia: successo dello sciopero del pubblico impiego
Affollate manifestazioni e scuole in gran parte chiuse durante lo sciopero della pubblica amministrazione.
Il segretariato di stato alla pubblica amministrazione francese tende a minimizzare parlando del 30% di partecipazione allo sciopero del pubblico impiego ma i dati non corrispondono a quelli che arrivano dai singoli ministeri o dalle municipalità, né a quelli della mobilitazione. Sono state, infatti, circa 700.000 le persone che hanno manifestato ieri in tutta la Francia.
Nella scuola, per ammissione dello stesso Ministero dell’Educazione, la portata dello sciopero ha superato il 50% dei lavoratori in servizio e la gran parte delle scuole sono rimaste chiuse. Allo sciopero hanno partecipato anche gli studenti dei licei e quindi il movimento dalle università, dove si contesta la nuova legge sull’autonomia universitaria, minaccia di estendersi alla scuola secondaria, dove si contesta la legge sulla riduzione dei percorsi dell’istruzione professionale. E per giovedì è già prevista una nuova mobilitazione studentesca nazionale. Anche la Fsu, il principale sindacato degli insegnanti, non esclude la proclamazione di una nuova giornata nazionale di mobilitazione nel giro di pochi giorni.
Continuano ancora intanto gli scioperi nelle ferrovie, dove il governo denuncia anche atti di sabotaggio.
Con grande rilievo sulla stampa Sarkozy ha preso la parola dopo otto giorni di silenzio, accusando i ferrovieri di essere una minoranza che tiene in ostaggio il paese e ribadendo la sua inflessibilità. Alcuni sondaggi gli danno il 68% dei consensi sulla vicenda dei regimi speciali pensionistici (la possibilità per i ferrovieri e i “gasisti” di andare in pensione a 37 anni e mezzo anziché a 40) ma questi consensi calano al 41% quando si chiede agli intervistati se non c’è altra soluzione che l’intransigenza. E soprattutto cambiano notevolmente le opinioni quando si passa dai regimi pensionistici speciali alle altre rivendicazioni degli altri settori, assai meno particolariste: aumenti salariali per fare fronte alla crescita del costo della vita e resistenza alle riduzioni di organico.
Sulla questione dei ferrovieri e delle loro pensioni oggi è previsto un incontro governo-sindacati, ma il Partito Socialista ha chiesto una “nuova Rue de Grenelle”, la sede ministeriale delle grandi decisioni intercategoriali, quella degli accordi che quasi quaranta anni fa posero fine al maggio francese.
Roma, 21 novembre 2007