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Gli insegnanti scoprono la loro nuova povertà

Francia, Febbraio 2004

10/02/2004
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Febbraio

Gli insegnanti scoprono la loro nuova povertà. Nonostante il dibattito sull’educazione abbia occupato la scena fino a metà gennaio, alle attenzioni virtuali del governo verso la scuola, non sembrano corrispondere quelle reali. Così i tagli agli organici previsti cominciano a produrre le conseguenze. A pagarle sono soprattutto alcune materie come tedesco, occitano, informatica, russo, danza, musica, latino storia dell’arte. La cosa si scarica evidentemente sui meccanismi di reclutamento. Il 3 febbraio a Nancy sono sfilati 700 studenti e docenti dei corsi di abilitazione all’insegnamento dell’educazione fisica. La conferenza dei direttori degli IUFM, gli istituti di formazione degli insegnanti, ha protestato per i tagli che tolgono prospettive agli allievi che questi istituti preparano. Il 4 febbraio nelle principali città si sono tenuti picchetti e manifestazioni pomeridiane davanti agli uffici periferici dell’amministrazione scolastica. Le manifestazioni erano indette da Unef, Fsu, Unsa Cfdt e Sncl. E l’attenzione si appunta sulla giornata di mobilitazione prevista per il 12 marzo. In merito Gerard Aschieri, segretario della Fsu, il principale sindacato della scuola, riunito dal 2 al 6 febbraio a congresso, non ha escluso che si possa arrivare ad uno sciopero.

Fsu a congresso. Si è svolto a Perpignano dal 2 al 6 febbraio il congresso della Fsu, il sindacato più consistente della scuola francese (45% nelle elezioni professionali). Nato nel 1993 come federazione di numerosi sindacati della scuola ( elementare, secondaria, università) raccoglie anche altri sindacati della ricerca, della cultura e della formazione in genere (medicina scolastica, giustizia minorile, inserimento al lavoro, musei, sport e tempo libero ecc.). Ma in ballo c’è anche la possibilità di iscrivere nella federazione sindacati di altri settori pubblici non strettamente legati alla scuola e alla cultura. La Fsu, pur operando solo nel sistema formativo e in settori periferici, vanta già la maggior consistenza tra i sindacati del pubblico impiego, ma la cosa darebbe alla federazione più forza e una nuova collocazione tanto più necessaria dopo che la vicenda delle pensioni della primavera scorsa e la crisi apertasi nella Cfdt hanno messo soqquadro il panorama sindacale francese. Il congresso, in cui si confrontano quattro posizioni (una filo-Pcf, due trotzkiste, e una autonomista), è anche l’occasione per tirare un bilancio del grosso movimento della primavera scorsa.