Hollande non taglia i fondi per la ricerca scientifica, e aumenta di un miliardo di euro i salari dei lavoratori della scuola.
In Francia dal primo giugno parte il confronto contrattuale coi sindacati.
Dopo la grande sorpresa dell’annuncio sulla rinuncia al taglio di circa 250 milioni di euro alla Ricerca scientifica e accademica, anche per effetto della sollecitazione pubblica di ben sette premi Nobel, il presidente francese Hollande annuncia un aumento di un miliardo di euro per i salari degli insegnanti. Lo ha fatto martedì 31 maggio, parlando esplicitamente di rivalutazione salariale per tutto il corpo docente, e per tutto il personale non docente dell’Istruzione pubblica. E da mercoledì 1 giugno, le misure saranno sottoposte al vaglio dei sindacati, nel corso di una serie di incontri già programmati al Ministero dell’Istruzione. L’aumento dei salari prenderà corpo progressivamente entro il 2020. Secondo i calcoli forniti dal Ministero, si tratterebbe di un aumento contrattualizzato che va dai cento ai duecento euro al mese.
In concreto, la griglia di base dei salari dei docenti e le possibilità di avanzamento delle carriere sarà oggetto di revisione una prima volta al primo gennaio del 2017 e una seconda volta al primo gennaio 2019. È confermato il finanziamento pari a un miliardo di euro, ripartiti sugli 820.000 lavoratori del comparto dell’istruzione pubblica. Nell’insieme, i salari mensili netti cresceranno di 100 euro per i docenti nuovi assunti; fino a 300 euro per i docenti in fine carriera; e addirittura fino a 1.000 euro in alcuni casi specifici. Gli aumenti avranno anche delle ripercussioni positive sui contributi previdenziali, poiché in Francia essi sono calcolati sulle ultime buste paga.