Il Comitato Europeo Permanente sull’Università e la Ricerca si è riunito a Bruxelles. Un breve resoconto dei lavori
Al centro dell’agenda la conferenza interministeriale di Parigi e la direttiva europea sul Copyright e proprietà intellettuale.
Il 9 e il 10 aprile 2018 a Bruxelles si sono svolti i lavori del Comitato Europeo Permanente sull’Università e la Ricerca (HERSC) con la partecipazione di oltre 28 organizzazioni in rappresentanza di circa 21 paesi europei. Il comitato coordina le attività dei sindacati che in Europa organizzano i settori dell’Università e della Ricerca, raccoglie le organizzazioni aderenti all’Internazionale dell’Educazione Europea e sostiene il Bureau Europeo dell’ETUCE (European Trade Union Committee on Education). Gli obiettivi del Comitato sono di offrire suggerimenti e consigli qualificati alle attività di ETUCE sul settore dell’alta formazione, dell’Università e della ricerca; ma anche di condividere informazioni, esperienze e buone pratiche per rafforzare non solo il lavoro sindacale europeo ma anche quello nei singoli paesi. L’11 aprile si è svolta una Conferenza su “Copyright in Higher Education and Research in the EU” organizzata da ETUCE con EFEE (European Federation of Education Employers) e Communia International Association on the Public Domanin.
Il principale tema in discussione è la prossima Conferenza Interministeriale sullo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (EHEA) che si terrà a Parigi il 24 e il 25 maggio 2018 ai cui lavori ETUCE parteciperà con una delegazione. Altri temi di confronto sono stati il proseguimento delle iniziative a sostegno dei docenti e delle organizzazioni sindacali turche, i recenti scioperi in Gran Bretagna, Francia e Danimarca; la preparazione della conferenza internazionale dell’Internazionale dell’Educazione sull’Università e la ricerca. Il Comitato ha quindi avviato un confronto tra le organizzazioni sui temi della valorizzazione e la valutazione del lavoro didattico nella formazione superiore, e sulle politiche europee e dei singoli stati per la mobilità dei ricercatori, sul monitoraggio dell’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati.
La riunione del Comitato si è aperta con una rassegna delle iniziative di solidarietà in atto a difesa dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali sotto attacco dal governo turco. La condizione dei diritti politici, sindacali e individuali in Turchia resta gravissima, ma la pressione che le organizzazioni sindacali svolgono presso i governi europei e le istituzioni internazionali, e le iniziative di ricollocazione in altri paesi dei docenti licenziati e il finanziamento ai sindacati colpiti, contribuiscono in maniera rilevante a contrastare la svolta autoritaria del governo turco. ETUCE e tutte le associazioni aderenti proseguiranno, possibilmente rafforzandole, le iniziative in atto. La solidarietà del comitato e delle organizzazioni aderenti va anche agli scioperi in atto in Gran Bretagna, in Danimarca – che vede un impressionante sciopero di una settimana di tutto il pubblico impiego – e in Francia.
Il principale tema di discussione del Comitato è stato la conferenza interministeriale sullo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore. Con Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore s’intende un accordo intergovernativo sottoscritto nel marzo 2010 che amplia quello che nella conferenza dei ministri tenutasi a Bologna nel 1999, chiamato “Processo di Bologna”. L’obiettivo è costruire un’area comune tra i paesi aderenti basata sull’introduzione di un sistema di titoli comparabili, su un comune sistema di crediti, sul riconoscimento reciproco dei titoli di studio, su politiche comuni sulla assicurazione della qualità, su valori e diritti all’istruzione e alla ricerca condivisi. Al centro della discussione la bozza di comunicato (Paris Communique) che la conferenza interministeriale approverà a Parigi e che individua le priorità politiche per il prossimo quadriennio, e le proposte elaborate dal cosiddetto “Bologna Follow Up Group” per l’attuazione del Processo di Bologna. Sono molti gli aspetti problematici di questa bozza, molta attenzione è stata però data alla proposta di istituzione di “Università Europee”, con il rischio che questo tipo di istituzioni possa configurare un settore “di eccellenza” separato dal sistema pubblico dell’istruzione superiore. Il Comitato ha comunque approntato una serie di emendamenti al testo del Paris Communiqué e un documento più ampio dal titolo Academics united for quality higher education: the voice of the profession. The Views of the European Education Trade Unions on the Future of the Bologna Process. Nel documento ETUCE presenta i propri punti e le proprie proposte alla Conferenza Ministeriale del Processo di Bologna. In particolare, ETUCE proporrà di concentrare nei prossimi anni la propria azione su cinque temi principali: tutelare la piena libertà accademica (di ricerca, di didattica e di gestione) a fronte della pressante commercializzazione dell'istruzione superiore e del crescente ricorso ai finanziamenti del settore privato; aumentare gli investimenti pubblici a sostegno dei sistemi universitari e della ricerca pubblici; affermare l’importanza della tutela delle condizioni di lavoro, sempre più minacciate dal precariato; garantire una maggiore equità tra insegnamento e ricerca in ambito accademico; attestare un pieno riconoscimento istituzionale dell’insegnamento, fornendo un maggiore sostegno pedagogico ai docenti, soprattutto in ambito digitale e linguistico. Per rafforzare e far conoscere il punto di vista dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, prima dell’inizio della conferenza parigina si terrà nella stessa città una Conferenza stampa organizzata da ETUCE e dai sindacati francesi.
Nella due giorni si è anche svolta una sessione di lavoro dedicata alle politiche di “graduate tracking”, ossia di monitoraggio della carriera universitaria degli studenti e del loro inserimento nel mercato del lavoro. La sessione è stata aperta da una presentazione di Nadia Manzoni, Policy Officer della Commissione Europea sulla “European graduate tracking initiative” che ha preso avvio dopo l’approvazione della Raccomandazione del Consiglio relativa al monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati. La presentazione è stata l’occasione per discutere con la rappresentante della Commissione e con la European Student Union della Proposal for a Council Recommendation on Tracking Graduates elaborata da ETUCE. Nel testo si richiama innanzitutto la necessità di tenere in conto tutti i fattori contestuali (economici, sociali, culturali, territoriali) che incidono nelle carriere degli studenti e nelle loro capacità di trovare un impiego. Si ricorda che l’educazione e l’istruzione universitaria sono un bene comune e che non devono essere esclusivamente o in via prioritaria finalizzate al rapporto con le imprese o col mondo del lavoro. In tal senso, gli strumenti di monitoraggio delle carriere degli studenti possono offrire dati e indicazioni importanti per rendere più efficaci le politiche universitarie e quelle dedicate al rafforzamento del rapporto tra sistemi universitari e imprese. Tuttavia, questi non debbono in alcun modo essere utilizzati per “valutare” le istituzioni e/o distribuire risorse.
Altri temi di confronto della due giorni sono stati: 1. La valorizzazione e il pieno riconoscimento del lavoro didattico svolto dai docenti e le politiche di valutazione della didattica e il loro impatto sulle opportunità di carriera. 2. I limiti alla mobilità nazionale e internazionale dei ricercatori, l’analisi dei programmi di mobilità disponibili e le possibili proposte di modifica ai programmi europei e nazionali per favorire la mobilità e la circolazione dei ricercatori. Su questi temi il Comitato è impegnato nella preparazione di documenti di analisi e di proposta.
L’11 aprile si è svolta la Conferenza su “Copyright in Higher Education and Research in the EU”. Il 21 Marzo ETUCE ha inoltrato uno Statement on Copyright in the Digital Single Market al Parlamento europeo che sintetizza il punto di vista dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali europee sulla Directive of the European Parliament and of the Council on Copyright in the Digital Single Market licenziata dalla Commissione Europea. Nella propria dichiarazione ETUCE ricorda che l’educazione è un bene pubblico e chiede alle istituzioni Europe di promuovere politiche di dialogo sociale e negoziali nel settore dell’educazione per rendere anche i partner sociali attori a livello nazionale e europeo sull’elaborazione di norme e politiche sul copyright. Nel testo si sottolinea che la possibilità di utilizzare materiali digitali per l’insegnamento e l’apprendimento richiede risorse e infrastrutture specifiche, oltre che una adeguata formazione dei docenti. ETUCE richiama la necessità di bilanciare in maniera più efficace i diritti dei creatori dei prodotti e i diritti degli utenti, tenendo conto che questo bilanciamento deve applicarsi al settore dell’educazione che è di interesse collettivo. Per tale ragione, ETUCE ha informato i propri membri della campagna rightcopyright.eu lanciata da COMMUNIA International Association, una rete di attivisti e ricercatori di Università, ONG e imprese, per chiedere al Parlamento Europeo di rivedere le norme sul copyright nel settore educativo a favore del lavoro didattico. La campagna è parte del progetto COMMUNIA Copyright for Education
Il Comitato si riunirà nuovamente il prossimo settembre a Tallin, Estonia.