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Il nono congresso della Federazione degli Insegnanti Comisiones Obreras

Spagna, Maggio 2004

12/05/2004
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Maggio

Il nono congresso della Federazione degli Insegnanti Comisiones Obreras. E’ stato all’insegna del cambiamento il nono congresso della Federazione degli Insegnanti Comisiones Obreras, tenutosi a Madrid alla fine di maggio.Cambiamenti a livello delle politiche educative, attraverso la sospensione della messa in atto di alcune parti della Ley de Calidad (la riforma della scuola spagnola varata dal governo Aznar) e a livello interno con il passaggio alla Confederazione di Fernando Lezcano, il segretario generale che per 15 anni ha guidato la FE. CC.OO. Cambiamenti che non la trovano impreparata. Durante la lunga lotta contro la Ley de Calidad, la FE.CC.OO. non solo è riuscita ad aggregare un’ampia opposizione sociale, che ha fornito un forte contributo al cambio di governo nelle ultime elezioni, ma ha anche elaborato proposte alternative ed una propria piattaforma rivendicativa, tali da consentire di prensentarsi in piena autonomia al confronto con il governo di sinistra.

Ed è chiara la richiesta di questo sindacato al nuovo ministro dell’educazione: occorre aprire un dibattito generale, che coinvolga tutti i soggetti che hanno attinenza con il mondo della scuola, in primo luogo gli insegnanti, in modo da individuare obiettivi condivisi e offrire certezze e stabilità a chi nella scuola lavora.

Sul piano della riforma le principali richieste della FE.CC.OO sono: la definizione di un modello educativo comprensivo, in grado di garantire pari opportunità ad un’utenza differenziata, l’aumento delle risorse in modo da raggiungere la media europea, lo sviluppo della scuola dell’infanzia e la valorizzazione della formazione professionale affinché non sia relegato al ruolo di recupero degli alunni espulsi dal sistema scolastico, il cambiamento del sistema d’accesso all’Università e una maggiore autonomia dei centri scolastici. Sul piano più prettamente sindacale, la definizione dello stato giuridico del personale di ruolo e uno strumento analogo per i lavoratori a contratto, una formazione di livello universitario per tutti i docenti e la possibilità di meccanismi di carriera per tutti i docenti (la Ley de Calidad li prevedo solo per i docenti della secondaria superiore)

Per quanto riguarda lo stato di salute della FE.CC.OO, il bilancio è indubbiamente positivo: gli iscritti sono aumentati del 25% negli ultimi quattro anni e la FE.CC.OO. rappresenta l’organizzazione sindacale più grande (con circa 81.000 iscritti) nel comparto della scuola. Positivi anche i risultati a livello delle elezioni sindacali dove la FE.CC.OO. diventa il sindacato più rappresentativo in tutti i settori della scuola pubblica e aumenta i propri voti nel settore universitario. Un aumento di rappresentatività determinato soprattutto, secondo Lezcano, dalla capacità della federazione di aver coniugato gli aspetti specifici del lavoro sindacale con i temi più generali delle politiche educative, evitando derive di carattere corporativo.

Un’organizzazione che, però, non è stata ancora in grado di far fronte agli squilibri tra i territori, in una situazione in cui stanno crescendo le differenze a livello salariale e di condizioni di lavoro. Un richiamo ripreso nel suo intervento dal nuovo segretario generale José Trujllo Campos, già segretario della regione Andalusa, che ha ricordato come il diritto al successo scolastico possa essere garantito solo sulla base di una politica federale solidale.

Le richieste della federazione degli insegnanti comisiones obreras al nuovo governo. Dopo aver richiesto al nuovo governo spagnolo di bloccare l’attuazione delle leggi di riforma della scuola e dell’università varate durante la precedente legislatura, la federazione degli insegnanti Comisiones Obreras ha individuato cinque temi principali su cui confrontarsi con il governo:

  • definire un modello educativo integrativo e capace di compensare le disuguaglianze di partenza, che presenti strategie adeguate per rispondere a bisogni diversi;

  • garantire nella Legge Finanziaria i finanziamenti necessari perché, nel tempo di una legislatura, si arrivi ad una spesa per l’educazione pari a quella della media UE, tanto nella scuola come nell’istruzione superiore;

  • far sì che le scuole finanziate con risorse pubbliche applichino le stesse regole e si assumano la responsabilità di garantire un servizio pubblico di qualità per tutti, cosa che comporta la non discriminazione nell’ammissione degli alunni e la gratuità dell’offerta formativa;

  • dare dignità alla formazione professionale perché cessi di essere la sorella povera del sistema educativo;

  • migliorare le condizioni di lavoro degli insegnanti allo scopo di dare prestigio all’attività docente ed ottenere maggiori motivazioni. In quest’ottica, la Federazione propone al governo di negoziare con i sindacati rappresentativi lo statuto professionale dei lavoratori con lo status di funzionari tanto dell’università come della scuola.

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