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Il peggioramento delle condizioni di vita degli insegnanti francesi

Negli ultimi 25 anni il potere d’acquisto degli insegnanti francesi si è fortemente ridotto.

06/03/2007
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Negli ultimi 25 anni il potere d’acquisto degli insegnanti francesi si è fortemente ridotto. Tra il 1981 e il 2004 i professori delle scuole secondarie e delle università hanno perduto in media il 20% del loro potere d’acquisto (escluse le indennità), mentre gli insegnanti elementari hanno perso il 9%. Questi sono i risultati di uno studio pubblicato in gennaio da tre economisti docenti alla Sorbona, alla Scuola d’Economia di Parigi e alla Prima Università di Lille. Ricostruendo con precisione la storia dei trattamenti economici tra il 1960 e il 2004 gli autori mostrano che il potere d’acquisto degli insegnanti è andato aumentando fino al 1981 e successivamente ha cominciato lentamente declinare con la messa in opera di politiche di rigore salariale da parte dei governi tanto di destra quanto di sinistra. A partire dal 1982-83 il personale di ruolo, che fino ad allora aveva avuto sostanzialmente dei vantaggi stipendiali, sarebbe entrato in una fase di regressione lenta e costante, che dura tutt’oggi, con una perdita media annua dello 0,88% del potere d’acquisto.
In questo periodo certamente gli stipendi degli insegnanti hanno avuto anche delle rivalutazioni, ma senza mai pareggiare l’aumento del costo della vita e senza compensare gli aumenti delle trattenute per assistenza, previdenza e fiscalità generale.
Lo studio non prende in considerazione le indennità che vengono date agli insegnanti francesi per attività nelle Zep (aree a rischio) o come premi di orientamento ecc., ma queste giocano evidentemente un ruolo secondario nella retribuzione generale.
Come si è già detto questa perdita del potere d’acquisto non tocca tutti allo stesso modo. I maestri con “solo” il 9% in meno sembrano i più fortunati: la perdita è del 20% per i certifiè della secondaria, del 20,6% per gli agregè, del 16% per i maitre de conferenze, del 20,6% per i docenti universitari.
Chissà perché, ma c’è la sensazione che qualcosa di simile sia successo anche in Italia!

Roma, 6 marzo 2007

Tag: francia