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L’Europa ha bisogno d’insegnanti!

Europa, giugno 2004

07/06/2004
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L’Europa ha bisogno d’insegnanti!

Pubblichiamo il documento che il Segretario della ETUCE/CSEE ci ha inviato per la campagna: l'Europa ha bisogno d'insegnanti.

Questa campagna è stata decisa nell'ultima riunione del Comitato europeo.

Ogni organizzazione sindacale appartenente all’ETUCE/CSEE dovrà farsi promotrice di azioni di sostegno presso i candidati (e poi gli eletti) al Parlamento Europeo perchè appoggino tale campagna.

Roma 7 giugno 2004
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Testo

L’Europa si confronta con un’evidente contraddizione tra il bisogno di docenti molto qualificati e la politica attuale di molti stati membri.

  • La crescente mancanza di docenti in un certo numero di paesi e in numerose discipline rappresenta una seria minaccia alla qualità dell’educazione.

  • Si fa molto poco per mantenere gli insegnanti in servizio.

  • E’ necessario garantire che la professione docente sia scelta da candidati qualificati.

  • Occorre garantire una formazione di qualità dei docenti. La durata del periodo formativo, il livello universitario e i contenuti professionali devono essere tali da preparare adeguatamente alle richieste della società della conoscenza.

  • I cambiamenti nella società richiedono interventi urgenti nella qualità della formazione in servizio e l’accesso dei docenti a forme d’apprendimento continuo.

  • Lo sviluppo professionale continuo dei docenti deve essere parte integrante della professione.

  • E’ necessario innalzare in modo significativo lo status dei docenti, nella fattispecie aumentando i salari e migliorandole condizioni di lavoro.

L’ETUCE ritiene necessario che da parte degli Stati membri dell’Unione Europea siano fatti sforzi intensi per mantenere e rafforzare la qualità della professione docente e migliorare in modo significativo lo status dei docenti, attraverso incrementi salariali e il miglioramento delle condizioni di lavoro.

L’educazione è considerata uno strumento chiave, definito dal Summit Europeo di Lisbona nel 2000, per raggiungere l’obiettivo di fare dell’Unione Europea, entro il 2010, “l’economia più competitiva e dinamica del mondo basata sulla conoscenza, in grado di unacrescita economica sostenibile che accresca il numero e la qualità dei posti di lavoro e garantisca una maggiore coesione sociale”.

Per affrontare gli obiettivi e le sfide presenti nella strategia di Lisbona, l’Europa ha bisogno d’insegnanti qualificati. Ed è ovvio che ciò non sarà possibile senza il contributo attivo degli insegnanti e delle loro organizzazioni.
L’ETUCE identifica tre aree cruciali d’intervento

  • Migliorare la formazione iniziale dei docenti per assicurare formazione pedagogica e professionale d’alta qualità ai nuovi docenti

Gli insegnanti svolgono una professione complessa che richiede alte qualificazioni.

Essi giocano un ruolo chiave nel migliorare l’educazione. Gli insegnanti si trovano a dover lavorare con classi sempre più eterogenee i cui studenti differiscono per retroterra sociale, culturale ed etnico. Gli insegnanti assumono sempre maggiori responsabilità nelle classi, come nell’ambito territoriale in cui la scuola si colloca.

Dato che le scuole sempre più funzionano come ambienti d’apprendimento aperti, i docenti non lavorano più solo con i propri colleghi, ma collaborano con numerosi membri della comunità.

Essi mantengono i contatti con i genitori, con le istituzioni d’istruzione superiore, con colleghi d’altre scuole del loro paese o di paesi stranieri. In aggiunta, ci si aspetta che gli insegnanti siano in grado di affrontare problemi personali degli allievi e socialmente complessi, le conseguenze di retroterra sociali svantaggiati che spessosono causa non solo di problemi d’apprendimento, ma anche di comportamenti devianti e violenti.

Per affrontare tali sfide, la formazione iniziale dei docenti deve:

  • avere a disposizione candidati altamente qualificati;

  • essere strutturata e avere una durata che garantiscaqualificazioni approfondite in tutte le materie indispensabili e in quelle più rilevanti;

  • assicurare alti standard universitari e professionali;

  • essere influenzata dalle ricerche pedagogiche più recenti;

  • assicurare le risorse necessarie per l’apprendimento delle tecnologie informatiche;

  • includere progetti di ricerca e di sviluppo del proprio lavoro come una parte della formazione iniziale.

  • Avere a disposizione un numero sufficiente d‘insegnanti qualificati per mantenere e migliorare la qualità della professione docente

Sebbene in molti paesi europei si stia verificando una penuria d’insegnanti, ciò non avviene dappertutto.

In alcuni paesi i docenti mancano solo a livello territoriale o settoriale e/o in alcune aree disciplinari specifiche.

Le cause della penuria dei docenti variano da paese a paese, ma ci sono alcune analogie.Negli ultimi anni il numero degli insegnanti in pensione è aumentato in modo significativo e, in base alle statistiche, crescerà in modo ancora maggiore nei prossimi anni. Contemporaneamente, un numero crescente di docenti abbandona la professione dopo pochi anni in cerca di una carriera professionalmente più soddisfacente

La questione di trattenere gli insegnanti in servizio e di reclutarne di nuovi deve essere analizzata e affrontata.

  • Tutti i posti attualmente vacanti devono essere inseriti nelle statistiche, inclusi quelli coperti da persone senza titolo.

  • Si dovrebbero fare indagini sui motivi per cui un numero sempre maggiore di docenti abbandona la professione prima di arrivare alla fine della carriera. Occorre mettere in atto iniziative per trattenere i docenti

  • Le condizioni di lavoro e d’impiego dei docenti devono essere migliorate in modo significativo, soprattutto innalzandone i salari al livello delle professioni che richiedono il medesimo titolo di studio, al cui confrontogli attuali livelli stipendiali dei docenti sono di molto inferiori. Ciò è confermato dalle statistiche elaborate dall’OCSE che dimostrano come, tra il 1994 e il 2003, la proporzione di PIL pro capite destinato ai salari degli insegnanti sia diminuita nella maggior parte dei paesi dell’OCSE.

  • I governi dei paesi in cui c’è un surplus d’insegnanti dovrebbero cogliere l’occasione per migliorare la qualità del servizio.

  • Assicurare che lo sviluppo professionale sia una parte integrante della professione docente

Le aumentate domande sociali e i cambiamenti nel campo dell’educazione richiedono che lo sviluppo professionale continuo sia parte integrante dell’insegnamento e non un extra opzionale o una priorità secondaria.

Una prima risorsa è la definizione del tempo necessario per i docenti per preparare, lavorare e programmare a livello collettivo.

Occorre riconoscere che lo sviluppo dei metodi d’insegnamento e di nuove abilità richiedono pratica, retroazione e formazione sul posto, come di tempo disponibile al di fuori della classe.

L’acceso allo sviluppo professionale deve essere facilitato a tutti e le opportunità formative devono essere più diversificate per quanto concerne contenuti e metodi.

  • Si dovrebbe garantire ai docenti il tempo sufficiente per garantirne lo sviluppo professionale.

  • Occorrerebbe fornire continuamente una formazione in servizio di qualità come parte integrante della vita professionale.

  • L’accesso a schemi di formazione continua dovrebbe essere assicurato a tutti gli insegnanti.

  • La cooperazione tra le scuole e i centri di ricerca dovrebbe essere parte integrante dello sviluppo professionale.

  • Ogni sistema di valutazione e validazione dovrebbe basarsi sulla fiducia, l’accettazione e la cooperazione dei docenti.

Si dovrebbe creare un Network/Istituto europeo di formazione dei docenti con il compito specifico di fornire supporto allo sviluppo professionale a livello europeo. Tale Network/Istituto dovrebbe:

  • fornire programmi di sviluppo professionale e sostenere lo sviluppo di forme di cooperazione tra scuole ed università appartenenti ad aree di paesi diversi;

  • provvedere campus virtuali per lo scambio di buone pratiche e di nuove idee;

  • cooperare con le università e gli istituti di formazione dei docenti che attivano corsi europei accreditati come parte della formazione di base dei docenti a livello nazionale.

L’ETUCE chiede con urgenza ai candidati alle elezioni al Parlamento Europeo di dichiarare il proprio sostegno al raggiungimento degli obiettivi definiti in questo documento.

L’Europa ha bisogno non solo di un numero sufficiente di docenti, ma anche d’insegnanti altamente qualificati al fine di affrontare le sfide che vengono dalle attese definite nella strategia di Lisbona.

E’ proprio la qualità dei sistemi educativi dei nostri paesi ad essere ingioco.

L’Europa ha bisogni d’insegnanti!

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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