L’inclusione di migranti e rifugiati nell’istruzione, il ruolo dei sindacati. il contributo della FLC CGIL per un progetto ETUCE
Una due giorni di dibattito e approfondimento per la prima tappa del progetto ETU4REF realizzato da ETUCE, la federazione europea dei sindacati dell'istruzione. Il ruolo dei sindacati nella costruzione della cittadinanza globale
L’8 e il 9 ottobre 2024 si è tenuta a Lisbona, la prima conferenza di ETU4REF, ‘In and through Education: Education Trade Unions Supporting the Inclusion of Refugees and Migrants’ (Dentro e attraverso l’istruzione: i sindacati dell’istruzione sostengono l’inclusione dei rifugiati e dei migranti), un progetto che mira a rafforzare la capacità dei sindacati di sostenere l'integrazione di rifugiati e migranti. Per la FLC CGIL erano presenti Graziamaria Pistorino, Segretaria nazionale e Miriam Di Paola per l'area Internazionale (disponibile qui il contributo in italiano e in inglese).
Il progetto ETU4REF si svolge da novembre 2023 a ottobre 2025 ed è cofinanziato dalla Commissione europea, si concentra sulla necessità di offrire a insegnanti, accademici e altri professionisti dell'istruzione il supporto di cui hanno bisogno per lavorare efficacemente con gli studenti rifugiati e migranti. Il progetto comprende una ricerca che combina uno studio documentale con un sondaggio online tra i membri dell'ETUCE, oltre all’analisi dei casi di studio e le visite alle scuole, e mira a identificare le sfide e le esigenze chiave degli insegnanti e di tutto il personale scolastico per quanto riguarda l'inclusione di rifugiati e migranti. Esplora inoltre le azioni e le pratiche dei sindacati dell'istruzione nello sviluppo delle loro capacità e conoscenze nell'inclusione di rifugiati e migranti nei sistemi educativi.
L'UNHCR ha segnalato un aumento da 12,4 milioni di rifugiati alla fine del 2022 a 13 milioni alla fine del 2023 in Europa e risulta evidente la relazione tra istruzione, migrazione e sfollamento. I sistemi educativi, di conseguenza, devono adattarsi alle esigenze sia di coloro che si spostano sia di coloro che rimangono indietro. Nonostante il diritto all'istruzione, i rifugiati e i migranti in Europa affrontano molti ostacoli, tra cui sfide linguistiche e il riconoscimento delle qualifiche e dell'apprendimento precedente. L'istruzione, a sua volta, influenza la migrazione, in quanto è un fattore chiave nelle decisioni in materia di migrazione. La diversità in classe presenta sia sfide che opportunità per lo scambio culturale e l'apprendimento.
Per la FLC CGIL è importante partecipare e contribuire fattivamente a questo progetto, infatti, impegnarsi collettivamente insieme alla comunità internazionale dei sindacati significa avere la forza sufficiente per chiedere alle istituzioni europee e ai singoli governi la definizione di politiche chiare per l'inclusione di migranti e rifugiati, politiche coordinate in tutti i settori (istruzione, servizi sociali, assistenza sanitaria, ecc.) accompagnate dalle risorse necessarie per assumere insegnanti e personale educativo aggiuntivi. Queste politiche devono mirare a un accesso equo all'istruzione, garantendo che tutti i bambini, indipendentemente dalle circostanze della loro vita, possano frequentare la scuola.
In primo luogo, in Italia, rileviamo 2 dati contrastanti:
- il sistema educativo in Italia è complessivamente orientato all'inclusione ed è prevista un'integrazione immediata dei ragazzi stranieri che accedono al sistema d'istruzione sulla base dell'età e i loro percorsi sono tarati sui cosiddetti “bisogni educativi speciali”. Recentemente, inoltre, è stato istituito uno specifico insegnamento di Didattica di italiano stranieri, anche se purtroppo è disponibile nei centri per l'istruzione degli adulti. Per queste importanti caratteristiche ci sono però poche risorse economiche a disposizione.
- Secondo dato, contrastante con il primo, è la deliberata diffusione di un clima di ostilità per gli stranieri, anche se rifugiati: la potremmo definire la politica dei muri, caratteristica dei governi e dei partiti di centrodestra che la diffondono con metodi populisti e demagogici. Infatti, il ministro italiano dell'istruzione che appartiene alla Lega di Salvini, propone di istituire la cosiddetta accoglienza in classi diverse per alunni stranieri
Un fatto estremamente rilevante che è avvenuto solo di recente è la proposta di referendum sullo ius scolae cioè la possibilità per gli alunni che hanno frequentato almeno un ciclo di studi per 5 anni nella scuola italiana di poter accedere alla cittadinanza. In soli 20 giorni questa proposta di referendum ha raccolto oltre 500.000 firme: di fatto la società è più avanti di chi la rappresenta.
Per concludere ci poniamo 2 domande:
- quale ruolo per i sindacali dell'istruzione?
- quali azioni per ETUCE?
La FLC CGIL ritiene che i sindacati dell'istruzione, a partire dalla funzione formativa della scuola, abbiano il ruolo di continuare a sensibilizzare il personale, gli studenti, le famiglie e l'opinione pubblica sul contrasto alle politiche xenofobe e di estrema destra e sull'importanza vitale dell'integrazione per l’Europa e per il mondo, rilanciando un continuo miglioramento delle dinamiche multiculturali.
Anche sulla scorta di questo progetto, ETUCE dovrebbe avviare azioni più incisive e avere un ruolo di stimolo nei confronti della commissione europea per invitare i governi a destinare risorse economiche specifiche per l'integrazione dei rifugiati e dei migranti nei sistemi di istruzioni. ETUCE, in rappresentanza di tutti noi, dovrebbe contribuire a produrre un sentire comune nei confronti dei movimenti e delle migrazioni dei cittadini dentro l’Europa e attraverso i suoi confini: in fondo dobbiamo passare da ETU4REF a EU4REF.
Firstly, in Italy, we note 2 conflicting data:
1. the education system in Italy is overall oriented towards inclusion and there is an immediate integration of foreign children who access the education system on the basis of age and their paths are calibrated on the so-called "special educational needs". Recently, moreover, a specific teaching of Italian as a second language has been established in schools, although unfortunately it is offered only in adult education centers. However, the problem is that there are few economic resources available.
2. The second fact, contrasting with the first, is the deliberate spread of a climate of hostility towards foreigners, even if they are refugees: we could define it as the politics of walls, characteristic of right wing governments and parties that spread it with populist and demagogic methods. In fact, the Italian Minister of Education, who belongs to Salvini's League, proposes to separate migrant children from italian children in different classes.
An extremely relevant fact that has only recently happened is the proposal for a referendum on ius scolae , meaning the possibility for pupils who have attended at least one cycle of studies for 5 years in Italian schools to be able to access citizenship. In just 20 days, this referendum proposal has collected over 500,000 signatures. In this case, we can say that the people are ahead of those who represent them.
To conclude, we ask ourselves 2 questions:
1. What role for education unions?
2. what actions for ETUCE?
The FLC CGIL believes that the education unions, starting from the educational function of the school, have the role of continuing to raise awareness among staff, students, families and public opinion on the fight against xenophobic and far-right policies and on the vital importance of integration for Europe and the world, relaunching a continuous improvement of multicultural dynamics.
Also on the basis of this project, ETUCE should initiate more incisive actions and have a stimulating role towards the European Commission to invite governments to allocate specific economic resources for the integration of refugees and migrants into education systems. ETUCE, representing all of us, should contribute to producing a common feeling towards the movements and migrations of citizens within Europe and across its borders: after all, we must move from ETU4REF to EU4REF.