Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Attualità » Europa e Mondo » La controriforma del Pp.

La controriforma del Pp.

Spagna, Gennaio 2001

10/01/2001
Decrease text size Increase  text size

Gennaio

La controriforma del Pp. E’ difficile non avere l’impressione che il terzo ministero dell’educazione nazionale espresso dal Partido Popular di Aznar sia seriamente impegnato nello smantellamento delle riforme scolastiche del decennio socialista, prendendo spunto dalle loro disfunzioni. Si va dalla leggi sull’università, dove si introdurrà "il distretto aperto" ovvero la liberalizzazione delle iscrizioni a qualsiasi università del paese, fino alla Formazione professionale, dove, all’insegna dell’omologazione con la situazione europea, in realtà si va verso il cosiddetto Sistema Nazionale della Fp e delle Qualifiche, che aprirà la possibilità di titoli basati esclusivamente sull’esperienza lavorativa. Mentre per la secondaria si prevedono modifiche alle materie "nazionali" ( una parte del curriculum in Spagna è lasciato alle comunità regionali): un ora in più di matematica e di lingua in prima e seconda Eso (la scuola media spagnola), un’ora in meno di arte e di musica, oltre a due ore in più di filosofia nel secondo anno della secondaria superiore.
Ma il centro dell’attacco è alle tre leggi Lode (diritto allo studio), Lopeg (partecipazione e governo degli istituti) e soprattutto Logse ( sistema scolastico). Qui il Governo vuole differenziare i due anni finali della Eso (età 14-16 anni) in tre livelli per coloro che continueranno nella secondaria superiore, per coloro che andranno nella Fp e per coloro che non proseguiranno gli studi . Ogni analogia con cose sentite, dette e anche fatte in Italia, è puramente casuale. Inoltre si vuole eliminare la promozione pressochè garantita attualmente vigente, compensandola con un aumento delle possibili ripetizioni di classe.
Come contropartita per questa offensiva la ministra Pilar del Castillo ha ottenuto la fine della franchigia che il Psoe, principale partito di opposizione, sembrava averle finora concesso. Alle misure si oppongono anche Izquierda Unida e tutte le correnti del nazionalismo catalano e basco.