La crisi ucraina minaccia la pace e lo sviluppo mondiale
La FLC CGIL sostiene e rilancia le iniziative internazionali dei sindacati confederali italiani
In una nota diffusa il 27 gennaio 2022, Cgil, Cisl, Uil chiedono “al Governo italiano, agli Stati membri e alle Istituzioni dell'Ue, così come ai nostri vicini europei, di impegnarsi in un'iniziativa di neutralità attiva per ridurre la tensione e promuovere un accordo politico tra tutte le parti di fronte alla crisi aperta in Ucraina”.
Infatti, si aggrava sempre di più la situazione in Ucraina, a causa del rinnovato scontro di interessi tra la Russia e le sue influenze sul blocco ex sovietico e l’alleanza della Nato, guidata in primis dagli USA.
L’articolazione dei soggetti coinvolti è veramente complessa e l’alternarsi di governi ucraini filo russi e filo occidentali ha complicato ulteriormente le relazioni esistenti. In prima istanza, le questioni sono legate alle fonti energetiche e al trasporto di queste: nonostante l’apertura di nuovi percorsi, infatti, dall’Ucraina passa quasi il 37% del gas naturale proveniente dalla Russia e diretto in Europa, fino a arrivare addirittura al 40% di quello necessario all’Italia. Per altri versanti, dal punto di vista militare, l’Ucraina dal 2014 a oggi ha ricevuto 2.4 miliardi di aiuti economici dagli USA, tanto da spingere Putin a richiedere esplicitamente alla NATO di non effettuare ulteriori azioni nella regione. Diventa palese allora in queste condizioni per un verso un tentativo di limitare i ruoli nazionali delle repubbliche coinvolte, per un altro la manifestazione di un esplicito luogo di conflitto per due dei grandi poteri planetari, la Russia e gli USA, all’interno del consueto "ombrello” NATO. La Russia proprio in questi giorni sta schierando non poche truppe ai confini dell’Ucraina, tanto da indurre Biden, il presidente degli USA, a paventare una vera e propria invasione russa.
CGIL, CISL e UIL, nel comunicato congiunto, auspicano un procedimento di mediazione e un ruolo politicamente rilevante dell’Unione Europea, fino ad ora assente come soggetto collettivo in campo. Infatti, i paesi europei, compresa l’Italia, stanno avendo rapporti bilaterali con USA e Russia, ma ancora non hanno iniziato a agire come Unione.
Da rilevare però un dato non indifferente, se guardato dalla prospettiva dei lavoratori: nel febbraio 2020 il governo ucraino ha approvato una riforma del lavoro pubblico, con la quale cancellava molti dei diritti dei lavoratori dei servizi pubblici, contro tutti i sindacati nazionali e senza tenere conto delle posizioni contrarie organizzazioni sindacali globali, come International Education, che con le parole di David Edwards, il Segretario mondiale, accusava il governo ucraino di non mantenere i patti concordati negli accordi internazionali.
La FLC CGIL, in sinergia con le azioni confederali e con le iniziative degli organismi internazionale di cui è componente attiva, sostiene gli interventi di mediazione internazionale a tutela della pace e della tutela dei lavoratori di tutto il mondo.