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Negoziati TTIP tra USA e UE: la FLC CGIL insieme all’IE e al CSEE lanciano l’allarme

Lo scorso 14 marzo si è tenuto a Bruxelles un incontro tra negoziatori dell’Unione europea e degli Stati Uniti sul progetto denominato “Transatlantic Trade and Investment Partnership”.

20/03/2014
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Le organizzazioni sindacali dell’IE e del CSEE che rappresentano gli insegnanti e di cui fa parte la FLC CGIL, insieme ai rappresentanti degli studenti di tutta Europa stanno esprimendo preoccupazione per il potenziale impatto di un progetto UE-USA di libero scambio commerciale che comprende anche l’istruzione: il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership).

Sappiamo che negoziatori dell'Unione europea e degli Stati Uniti si sono incontrati a Bruxelles il 14 marzo per proseguire colloqui controversi sul commercio e sugli investimenti di partenariato transatlantico, i cosiddetti TTIP. L'obiettivo del TTIP è, secondo l'Unione europea, quello di ridurre ed eliminare gli ostacoli normativi agli scambi e agli investimenti.

Come Maroš Korman, membro del Comitato Esecutivo della European Union Studenti ( ESU), anche la FLC CGIL è preoccupata per questa negoziazione sul TTIP.

Dice Maroš Korman "Data l'ampia portata e l'alto livello di ambizione del TTIP, siamo preoccupati per come l'affare potrebbe influenzare negativamente l'educazione "…..”Senza protezioni e esenzioni efficaci alle norme del TTIP, il settore dell'istruzione potrebbe essere esposto a maggiori pressioni di commercializzazione e privatizzazione".

Fred van Leeuwen, Segretario generale dell’Internazionale dell’Educazione (IE-EI ), che rappresenta oltre 30 milioni di insegnanti in tutto il mondo, ha esortato i negoziatori a garantire che l'istruzione venga completamente esclusa dai colloqui.
"Ci è stato detto che l'istruzione pubblica non sarà coperta dal TTIP", ha detto van Leeuwen. "Tuttavia, le esenzioni previste per i servizi di istruzione sono estremamente deboli, e i servizi educativi privati ​​possono di fatto essere inclusi”.
Il problema è la linea di demarcazione tra ciò che è pubblico e ciò che è l'istruzione privata e le deroghe per la pubblica istruzione che potrebbero rivelarsi inadeguate.

Sempre secondo il Segretario generale van Leeuwen, l'unico modo per proteggere completamente l'educazione è un completo carve-out cioè una completa esclusione dell’istruzione dal TTIP, come gli Stati membri dell'UE hanno chiesto, nel caso del settore audio- visivo.

La mancata esclusione dell'istruzione dal TTIP potrebbe portare ad un afflusso di aziende statunitensi for-profit in Europa che nel quadro di un processo di risoluzione delle controversie tra investitori e Stato sulla concessione di tali società avrebbero il diritto di citare in giudizio i governi per qualsiasi misura che possa influenzare negativamente i loro guadagni.
Come dice the University and College Union of the United Kingdom (UCU): "Il TTIP è un assegno in bianco per le società statunitensi”.

Negli Stati Uniti, nel 2011 e nel 2012, dei collegi a scopo di lucro hanno citato in giudizio il governo degli Stati Uniti in seguito alla pubblicazione di un rapporto che è stato molto critico sulle imprese for-profit. L'anno successivo, hanno di nuovo citato in giudizio il governo per i suoi tentativi di introdurre nuove normative e la protezione degli studenti. Nel mese di luglio 2012, hanno perfino vinto una causa per cancellare il regolamento che avrebbe danneggiato i loro profitti.

Sia l’IE che il CSEE, che l’ESU, insieme a tutte le loro organizzazioni affiliate, e quindi la FLC CGIL, s’impegnano a monitorare i colloqui e a fare pressioni sulla Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri della UE affinché si escludano formalmente entrambi i servizi educativi pubblici e privati ​​dal campo di applicazione del TTIP.

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