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Notizie da Bruxelles: la Commissione delle Petizioni intende fare chiarezza sulla situazione dei lettori di madrelingua in Italia

Oggi, la Commissione delle Petizioni chiama “alla sbarra” il Direttore Generale della DG Occupazione il quale dovrà rendere conto della situazione.

03/10/2007
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E’ evidente che, grazie alla presenza della FLC CGIL all’udienza del 16 luglio 2007 e al nostro appoggio alla petizione di David Petrie (ALLSI) sullo stato di discriminazione nei confronti dei lettori di madrelingua, la Commissione delle petizioni si è veramente convinta che le cose non stanno come lo Stato italiano vuole far credere.
Questa udienza è molto importante perché conferma la volontà della Commissione delle petizioni di non fermarsi qui e di rispettare i suoi impegni.
Infatti ricordiamo che, il 16 luglio 2007, era emerso chiaramente dalla discussione la volontà, da parte della Commissione, di convocare direttamente Prodi e/o Mussi nonché Spidla responsabile del caso nella CE e, citiamo, non “dei relatori che riportano decisioni di altri”.
La Commissione aveva anche pensato ad un dibattito in plenaria in parlamento e alla necessità di acquisire una relazione articolata ed approfondita sul caso.
Noi siamo convinti, come è stato espresso dalla Commissione delle petizioni, che il governo italiano non possa continuare a dare generiche garanzie e che neanche il parlamento possa continuare ad accontentarsi di affermazioni generiche. Era stato anche stabilito il giorno dell’udienza che, alla ripresa dei lavori di settembre, si sarebbero avviate iniziative in tal senso.
Ebbene siamo a ottobre e già qualcosa si muove e la “danza” riprende.
Ricordiamo ancora che, la Commissione del 16 luglio aveva dichiarato di voler chiedere al Presidente del Parlamento europeo di convocare Prodi, di persona.
David Lowe capo divisione della Commissione delle petizioni aveva inoltre espresso, con fermezza e determinazione, che niente sarebbe stato lasciato di incompiuto e che si sarebbe fatto tutto il possibile per fare ripartire il caso.
A tale proposito vogliamo precisare che, nel caso di un nuovo procedimento, è previsto un iter più celere ed una procedura “rapida”, visto e considerato il percorso precedentemente compiuto.
Abbiamo dunque un nuovo appuntamento in Europa e per chi pensava fosse finito e chiuso…ecco la sorpresa di fine estate!
In tutta questa storia, ancora una volta, non possiamo tuttavia fare a meno di chiederci ma “La politica italiana dov’è?”.
Questi cittadini europei hanno scelto di vivere in Italia e noi speriamo davvero che sia proprio la componente italiana a far sì che, dall’Europa, parta un segnale chiaro che ci permetta di trovare per questa categoria un diritto di cittadinanza, negato da troppi anni, in questo nostro paese.

Roma, 3 ottobre 2007