Operatori sociali nella scuola.
Spagna, Ottobre 2004
Spagna
Ottobre
Operatori sociali nella scuola. Spesso i problemi dell’insuccesso scolastico hanno cause che non sono interne alla scuola (carenze affettive, marginalità familiare, povertà)e a questo punto i docenti possono fare poco o nulla: questa è la motivazione che sta spingendo il nuovo ministro dell’educazione spagnolo Maria Jesùs San Segundo a introdurre nella scuola spagnola operatori sociali che si occupino di rafforzare la convivenza negli istituti scolastici, operando soprattutto in relazione ai comportamenti violenti o all’assenteismo. Non ci sarà perciò un avvio a tappeto dell’esperienza, ma si partirà dalle situazioni più urgenti. Tanto più che i costi di questo nuovo personale si scaricheranno sulle comunità regionali autonome.
Nella scuola primaria queste figure esistono già, generalizzate nelle equipe psicopedagogiche di orientamento: il loro lavoro si intreccia con i servizi comunali di assistenza sociale e la loro funzione è costruire un ponte tra la famiglia e la scuola affinché quest’ultima abbia anche il senso della situazione sociale che vive l’alunno.
Anche nella secondaria esistono già esperienze in Aragona, in Estremadura (dove da tre anni tutte le scuole sono coperte) e a Madrid. Esistono sostanzialmente due modalità di funzionamento: o queste figure sono integrate nelle equipe di orientamento delle scuole o sono le scuole a ricorrere ai servizi assistenziali comunali o regionali.In alcuni casi si occupano di violenza e disagio scolastico, in altre di mediazione con i figli degli immigrati, in altre della relazione tra le famiglie e la scuola.
I sindacati della scuola hanno accolto con favore l’intenzione del ministro, ma ognuno ha avanzato a modo suo la richiesta di più risorse: Comisiones Obrerasha chiesto una diversificazione professionale, l’Ugtun rafforzamento dell’investimento finanziario alle comunità autonome,la Stes ha chiesto nuovi organici. Singolare la richiesta del sindacato Csi-Csif: vorrebbe ualcuno che difendesse i docentida minacce e a insulti da parte degli studenti.