Portogallo. Continua la mobilitazione dei docenti portoghesi contro le decisioni unilaterali del ministro dell'educazione
Andando oltre ogni aspettativa, 100.000 docenti hanno partecipato sabato 8 marzo, sfilando per le vie del centro di Lisbona, alla “Marcia dell’Indignazione”, indetta unitariamente da tutti i sindacati della scuola e dell’università portoghesi.
La lotta che i sindacati dell’educazione portoghesi stando conducendo da più di un anno contro il ministro dell’educazione è culminata, sabato 8 marzo, in una grande mobilitazione con al centro la richiesta di rispettare la dignità dei lavoratori, il loro contratto di lavoro e le relazioni sindacali, e di sospendere per l’anno scolastico corrente ogni atto unilaterale di modifica delle condizioni di lavoro - statuto della carriera docente; pagamento degli straordinari; regime di direzione degli istituti scolastici; educazione speciale.
L’imponente manifestazione, la più partecipata negli ultimi decenni, ha prodotto alcuni effetti sulla politica del ministero dell’educazione, dimostratosi finora piuttosto arrogante e sordo ad ogni appello. Per la prima volta, il ministro nell’incontro con i sindacati, avvenuto lunedì 11, ha dimostrato qualche disponibilità a dare risposte concrete, insieme con i sindacati, ad alcuni dei problemi che coinvolgono il mondo dell’educazione.
Il confronto è ora in atto; forte la determinazione dei sindacati portoghesi a proseguire la lotta fino al conseguimento delle loro richieste.
Roma, 13 marzo 2008