Quinto anno aggiuntivo per gli studenti a rischio.
Stati Uniti, Luglio 2000
Luglio
Quinto anno aggiuntivo per gli studenti a rischio. Preoccupato dal fatto che i nuovi, più alti, standard richiesti per l’acquisizione del diploma nella maggior parte degli stati siano impossibili da raggiungere per moltissimi studenti, l’American Federation of Teachers, il secondo sindacato americano degli insegnanti, propone un quinto anno aggiuntivo, prima della nona classe o nella scuola secondaria, in cui docenti esperti in educazione degli adulti seguano gli studenti privi delle competenze indispensabili al proseguimento degli studi o all’inserimento nel mondo del lavoro.
Nell’ultimo decennio, infatti, tutti gli stati USA hanno adottato standard più elevati per l’acquisizione del diploma, fatto che costringe le scuole ad interrogarsi sugli strumenti da adottare per impedire l’aumento della dispersione scolastica, considerando che la percentuale di studenti che terminano gli studi nel college in quattro anni è calata dal 45,5% del 1977al 31,1% del 1998.
L’ipotesi su cui stanno lavorando molti distretti scolastici è quella di pensare a percorsi maggiormente individualizzati e di durata diversa, in modo di far acquisire a tutti gli standard richiesti.
E’ un’idea già sperimentata in alcuni distretti scolastici, dove sono previsti percorsi di scuola secondaria di cinque o tre anni, per consentire il recupero dei drop out, ma anche un passaggio più rapido ai college degli studenti più bravi.
Altri strumenti d’intervento sono le attività extra scolastiche durante il periodo scolastico e classi estive finalizzate a superare i deficit nella lingua, scritta e orale, e in matematica, soprattutto nelle prime classi della scuola dell’obbligo.
La qualità della scuola pubblica. Come in molti altri paesi industrializzati, anche negli Stati Uniti è forte il dibattito tra chi vede nella selezione naturale operata dal mercato il grimaldello per far sopravvivere solo le scuole di qualità e chi, invece, ritiene che solo una scuola pubblica di qualità possa garantire standard elevati per tutti, ma anche la coesione indispensabile in una nazione caratterizzata dalla presenza di numerose etnie e da una fascia sempre maggiore di popolazione al di sotto del livello minimo di reddito.
Nella 76° convenzione, tenutasi a Filadelfia nei primi di giorni di luglio, l’American Federation of Teachers ha individuato nella qualità degli insegnanti e nella qualità dei curricoli gli strumenti indispensabili per potenziare la scuola pubblica.
Rispetto agli insegnanti, la richiesta è quella di una formazione in ingresso di almeno cinque anni, con la presenza di un lungo periodo di tirocinio nelle scuole, e una selezione in ingresso attraverso test validi in tutti gli stati. La qualità della prestazione non può, però, essere separata dal problema della retribuzione: nei prossimi dieci anni dovranno essere assunti circa 200.000 nuovi insegnanti, che saranno sempre più difficile da reperire in un mercato del lavoro che offre a parità di titolo di studio impieghi molto più remunerativi.
Per quanto riguarda i curricoli, la richiesta è che si affronti la loro connessione con in nuovi standard. Non è, infatti, pensabile che sia lasciata alla buona volontà e all’improvvisazione dei singoli docenti la definizione dei curricoli essenziali che colleghino quanto gli studenti studiano con gli standard richiesti e i test di verifica.