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Risoluzione ETUC/CES sul futuro del dialogo sociale

I paesi con il partenariato sociale più sviluppato e con sistemi sociali efficaci sono tra i più prosperi e competitivi del mondo.

11/01/2017
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Il dialogo sociale europeo

Il dialogo sociale a tutti i livelli è parte integrante del modello sociale europeo. Esso è sancito dal TFUE nei suoi articoli 152-155 e parte con del Trattato dell’UE. Tuttavia, solide relazioni industriali hanno anche un valore economico aggiunto.  E’ riconosciuto - anche tra i datori di lavoro - che i paesi con il partenariato sociale più sviluppato e con sistemi sociali efficaci sono tra i più prosperi e competitivi del mondo, anche in tempi di crisi. Delle relazioni industriali forti, tra cui la contrattazione collettiva, fanno parte della democrazia e degli strumenti necessari a una regolamentazione equa ed efficiente dell’economia e del mercato del lavoro.

Altri livelli e dimensioni che svolgono un ruolo importante nello sviluppo del dialogo sociale sono il dialogo tripartito, i comitati aziendali europei, gli accordi quadro europei e internazionali, l'IRTUC/CSIR, etc.

Le sfide del dialogo sociale

La crisi che ha colpito l’Europa nel 2008 ha avuto un impatto negativo sul dialogo sociale e la contrattazione collettiva a tutti i livelli. In molti paesi, il dialogo sociale bilaterale e, a volte, tripartito è stata decentrato, smontato o indebolito, direttamente o indirettamente, a seguito delle politiche europee e nazionali, spesso avviate dalla Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) o alle raccomandazioni specifiche per paese nell’ambito del Semestre europeo.

La Commissione, che 20 anni fa è stato un attore protagonista per lo sviluppo di iniziative reali e di politiche sociali, non supporta più il dialogo sociale “equilibrato”, come dovrebbe, ma piuttosto spinge verso una deregolamentazione (la presunta “migliore regolamentazione” o REFIT) a tutti i livelli.

L’ETUC/CES attualmente si confronta con l’opposizione di principio dei datori di lavoro e di alcuni governi a qualsiasi strumento vincolante risultante da un accordo autonomo, interprofessionale o settoriale. In assenza di pressione (legislativa) della Commissione, sono ancora meno inclini a negoziare.

Inoltre, in molti Stati membri e paesi candidati, il contesto politico non sostiene lo sviluppo di una legislazione europea né di un dialogo sociale nazionale. In altri casi, i datori di lavoro in realtà non si impegnano nelle relazioni industriali con i sindacati, ma fanno piuttosto pressione sui governi perché adottino politiche che riducano i diritti e le norme sociali minime.

Azioni chiave e priorità

Nel piano 2015-2019 di azione adottato al suo Congresso, l’ETUC/CES si è impegnata a sviluppare una strategia e azioni coordinate per far avanzare il dialogo sociale a livello interprofessionale e settoriale per tutti i settori pubblici e privati per impostare strumenti vincolanti e ammissibili. A seguito delle discussioni nel Comitato sul Dialogo Sociale sul futuro del dialogo sociale e durante il seminario ETUC/CES a Bratislava nel dicembre 2016, il Comitato propone le seguenti azioni e priorità chiave:

- La rapida identificazione delle questioni pertinenti relative al dialogo sociale e delle azioni prioritarie. Una decisione chiara e tempestiva sugli sforzi richiesti per impegnarsi nel dialogo sociale o tentare di raggiungere degli obiettivi politici facendo pressione sulla Commissione, il Parlamento e i governi nazionali.

- Un trattamento efficace dei temi concordati con le organizzazioni dei datori di lavoro, A) attraverso la negoziazione di accordi o B) lavorando per gruppi di lavoro / comitati su dichiarazioni congiunte. E’ essenziale per evitare di perdere tempo su questioni di minore importanza politica.

- L’ETUC/CES terrà un seminario annuale sul dialogo sociale per facilitare la discussione con le confederazioni nazionali e le federazioni sindacali europee in materia dei recenti sviluppi, per fare il punto della attuazione degli accordi, assicurare il seguito al quadro delle azioni e aggiornare l’agenda del dialogo sociale. Questo seminario sosterrà anche l’individuazione di possibili azioni congiunte con il ETUF/FSE presso le istituzioni europee.

- Saranno prese in considerazione le possibilità di creare un gruppo di lavoro congiunto sulla modernizzazione del dialogo sociale con le organizzazioni dei datori di lavoro europei. Questo gruppo di lavoro in particolare sarà incaricato di studiare come migliorare l’efficienza del Comitato sul Dialogo Sociale.

- A partire dal 2017, l’ETUC/CES lancerà una discussione interna sul programma di lavoro futuro 2018-2020 delle parti sociali europee. Sarà richiesto un contributo dei membri per determinare la natura e il contenuto del programma. L’ETUC/CES è determinata a sviluppare un programma di lavoro breve, concreto e preciso, mantenendo tuttavia la flessibilità necessaria per affrontare i problemi comuni che non sono ripresi direttamente nel testo del programma di lavoro. Le questioni che al momento sono state individuate sono la digitalizzazione, le competenze e le qualificazioni, il tempo di lavoro e le ristrutturazioni.

- Una conferenza con le organizzazioni dei datori di lavoro di settore per discutere le questioni chiave e le opportunità nella politica sociale e per lavorare insieme su una base interprofessionale.

Attuazione dei risultati del dialogo sociale europeo

Il sottogruppo del Comitato sul Dialogo Sociale ha il compito di esaminare la possibilità di implementazione di accordi autonomi delle parti sociali europee laddove è stata osservata una carenza. Il lavoro di questo sottogruppo deve essere proseguito e sviluppato.

L’ETUC/CES cercherà il modo di coinvolgere attivamente i comitati d’impresa europei nella realizzazione di questi accordi autonomi. Il primo passo sarà quello di promuovere accordi durante le riunioni EWC/CAE.

Rafforzare il legame tra il dialogo sociale e la contrattazione collettiva è una priorità e l’ETUC/CES tenterà dunque con le confederazioni nazionali e le federazioni sindacali europee di individuare come garantire questo legame.

Il rafforzamento delle capacità

Il Fondo sociale europeo dovrebbe essere meglio utilizzato per sostenere il dialogo sociale e il rafforzamento delle capacità a livello nazionale. A tal fine, il coinvolgimento dei partner sociale nella governance del ESF/FSE così come il suo utilizzo sarà esaminato durante il progetto integrato 2016-2018 del dialogo sociale europeo.

L’ETUC/CES promuoverà la cooperazione tra cluster regionali organizzando a richiesta seminari nazionali e gemellaggi.

L’ETUC/CES continuerà a organizzare l’Accademia di dialogo sociale europeo (ESDA/ADSE) per la formazione di giovani sindacalisti in materia.

Oltre a queste azioni e priorità, l’ETUC/CES intensificherà i suoi sforzi per garantire che la Commissione europea porti a termine i suoi impegni contenuti nella dichiarazione quadripartita su “Un nuovo inizio per il dialogo sociale”, vale a dire svolgere un ruolo proattivo nel promuovere e sostenere il dialogo sociale.

Tag: etuc/ces