Sciopero generale in Grecia
Grecia - marzo 2006
Chiuse anche le scuole
Il 15 marzo, la Grecia è stata bloccata da uno sciopero generale indetto dai sindacati GSEC (la confederazione generale) e ADELY (pubblico Impiego). Chiuse anche le scuole. Nel mirino della protesta erano le “riforme” del governo Karamanlis, ispirate a politiche di privatizzazione. In particolare stavolta la privatizzazione riguarda le società nazionali di acqua elettricità e trasporti.
La protesta era alimentata comunque dalla situazione precaria della popolazione (25% sotto la soglia di povertà), dalla crisi occupazionale (disoccupazione ufficiale 11%) e dal caro-vita ( la Grecia è al quarto posto in Europa a parità di fattori). In questa situazione una recente legge ha spezzato in due le categorie che vivono di lavoro dipendente: quelle protette con i vecchi diritti e quelle senza protezione.
A queste vicende si sono aggiunte le accuse di corruzione che hanno portato alle dimissioni di 35 esponenti governativi (ministri, segretari, sottosegretari, dirigenti di aziende statali).
Come purtroppo succede sempre da un po’ di tempo, anche in queste scadenze di grande importanza, le manifestazioni ateniesi della giornata di ieri sono state due: quella ufficiale organizzata dal GSEC e quella della corrente sindacale di sinistra.
Secondo sondaggi la situazione politica in Grecia, che, ricordiamo, a maggio ospiterà il IV Social Forum europeo, sta vedendo ridursi il vantaggio del partito conservatore “Nuova Democrazia”, al governo, rispetto ai socialisti del PASOK (40% nelle elezioni del 2004), i quali però sono accusati anch’essi di eccessive aperture neoliberiste. Ma anche l’estrema sinistra è divisa tra un partito comunista (KKE) al 6% (dato al 7% nei sondaggi) e un’alleanza di movimenti di sinistra (Synaspismos) a poco più del 3%.
Roma, 16 marzo 2006