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Spagna: al via la riforma universitaria

Dopo la scuola anche l’università nel mirino delle riforme di Zapatero.

21/09/2006
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Il 1° settembre scorso il governo Zapatero ha inviato alle camere la sua riforma universitaria, che riforma la Ley Organica de Univesidades(Lou) approvata dalla precedente maggioranza di destra.

La nuova riforma in linea generale darà più autonomia ai campus. Ma il vero problema anche per questa riforma sarà l’adeguamento al cosiddetto Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, che esige che entro il 2010 tutti i percorsi siano equiparabili all’interno della Unione Europea.

Nella riforma della Lou compaiono i primi passi in questa direzione con la creazione di un registro dei nuovi titoli coerenti con lo spazio europeo. Questo registro sostituisce il catalogo che esisteva prima. In novembre il ministero dell’educazione presenterà alcune direttrici generali divise perindirizzo contenenti i requisiti necessari per portare a termine i percorsi. Successivamente toccherà ad ogni università proporre il piano di studio per ogni titolo, coerenti con queste direttrici generali.

Il Consiglio di Coordinamento Universitarioconfermerà se effettivamente i requisisti minimi sono rispettati e, se l’amministrazione regionale lo approverà, questo percorso sarà autorizzato con un decreto e andrà ad ingrossare il registro dei titoli validi in tutta la Spagna. Il ministero spera che già dal 2007-08 si comincino ad offrire i primi percorsi, ma il presidente della Conferenza dei Rettori spagnoli è un po’ scettico e suppone che solo dal 2008-09 la cosa potrà essere fattibile.

In nuovo registro dovrebbe risolvere il problema dei percorsi che erano rimasti fuori dal precedente catalogo, con relative proteste. Ora sarà ogni università a decidere che cosa offrire e che cosa non offrire.

Inoltre il ministero proporrà alle università che per ogni indirizzo il corso inferiore sia comune o per lo meno equiparabile in modo da garantire che si possa cambiare percorso senza perdere esami, evitando in questo modo anche liste di attesa nei corsi più richiesti.

In questo mese di settembre è previsto anche che le commissioni parlamentari presentino i primi risultati sull’analisi del testo di legge. Le commissioni sono oggi impegnate in altri due compiti:l’esame della legge di finanziamento universitario e di quella sulla revisione delle metodologie di insegnamento,che dovranno essere più centrate sul lavoro dell’alunno al posto della tradizionale “lectio magistralis”.

Roma, 21 settembre 2006

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