Spagna: Continua il dibattito sul progetto di riforma
Spagna - Aprile 2005
Continua il dibattito sul progetto di riforma scolastica presentato dai socialisti. Molti gli argomenti al centro della discussione di una platea divisa. Il più caldo di tutti comunque è sicuramente quello dell’insegnamento della religione, le cui questioni sarebbero rinviate a un decreto reale. Ma la segreteria del Psoe, ha già fatto sapere che intende proporre che non venga prevista nessuna materia alternativa alla religione, dal momento che chi non intende avvalersene non può essere obbligato né a seguirla né a seguire qualcos’altro al suo posto.
Anche il sindacato Stes, il secondo per consistenza, lamenta che sia stato previsto l’insegnamento di religione contro il parere del Consiglio di Stato. Al contrario la Federazione dei Religiosi dell’Insegnamento (Fere) lamenta che il non aver voluto definire la questione della materia alternativa lascia aperta la porta proprio a interpretazioni come queste e insieme all’associazione dei genitori cattolici Concapa lamenta anzi l’introduzione di una specifica disciplina di Educazione Civica.Altro tema di scontro è la questione della scuole private convenzionate su cui la legge vorrebbe inasprire i controlli: questo è almeno quello che teme sempre la Fere.
Al contrario lo Stes ritiene che la legge metta troppo sullo stesso piano scuole pubbliche e scuole private. Analoghe questioni pone l’istituzione di una commissione di garanzia che vigili sulla corretta distribuzione degli alunni nelle scuole e sulla loro accoglienza. Dietro c’è la spinosa questione degli alunni extracomunitari e rom quasi tutti concentrati in alcune scuole pubbliche e non in altre né tantomeno nelle scuole private. Mentre il sindacato socialista Ugt plaude, Fere e Concapa gridano alla libertà di scelta violata e all’incoerenza tra iscrizione e osservazione dei principi di una scuola.
I cattolici si schierano anche per la vecchia proposta di Aznar di bocciare con due insufficienze. Al contrario lo Stes vede nella valutazione nazionale degli alunni di quarta elementare e di seconda media il tentativo di avviare discriminazioni tra le scuole.I tre sindacati Comisiones Obreras, Ugt e Stes sono unanimi nel richiedere finanziamenti e nel lamentare che la legge non preveda né un reclutamento speciale per i precari né la garanzia del pensionamento volontario. Comisiones Obreras chiedono anche uno stato giuridico per i docenti.Non sembra accontentare nessuno né tra i sindacati né tra le organizzazioni dei genitori la scelta di dare voce in capitolo anche all’Amministrazione nella elezione dei presidi.
Roma, 19 aprile 2005