Spagna: nuova Legge di riforma scolastica. La Camera dei Deputati approva. Contrario solo il partito popolare
Spagna - Dicembre 2005
La Camera dei deputati spagnola ha approvato ieri la nuova legge di riforma della scuola (LOE) che mette definitivamente una pietra sopra la legge approvata appena nel 2002 dalla destra (LOCE). L’approvazione che pareva più difficile dopo la grande manifestazione organizzata dalle gerarchie ecclesiastiche alcune settimane fa ( un milione di persone in piazza secondo gli organizzatori) in difesa della presenza della religione cattolica nell’orario scolastico ( un parere della corte suprema ne consigliava l’estromissione) e del ruolo per gli insegnanti di religione, si è in realtà rivelata più ampia del previsto, grazie anche alla disponibilità del governo nell’accogliere molti degli emendamenti presentati sia da destra che da sinistra. E alla fine il Partido Popular (PP) è rimasto isolato nel voto contrario con i soli suoi 134 deputati.
Hanno invece votato a favore della legge 184 deputati del Partito socialista (PSOE) e della Esquerra Repubblicana (ERC- Sinistra repubblicana di Catalogna) che fa parte della maggioranza governativa , ma anche del cattolicoPNV-EA ( il partito nazionalista basco), della Coaliciòn Canaria, che pure in passato aveva governato col PP e aveva approvato la LOCE., di Convergencia i Uniòn, il partito catalano già in coalizione col PP ma che non aveva approvato la LOCE.
Si sono astenuti Izquierda Unida, il BNG (il blocco nazionale gagliego), la Chunta Aragonesa e Nafarroa Bai (partito dei baschi di Navarra) , partiti che si collocano alla sinistra del PSOE. Hanno votato invece a favore i due deputati di Iniciativa per Catalunya-Verdes che insieme ai tre deputati di IU formano il gruppo parlamentare IzquierdaVerde. L’astensione di IU,che è avvenuta dopo che la stessa IU aveva votato a favore di numerosi emendamenti approvati, esprime dubbi e perlessità soprattutto sui temi del controllo sulle scuole private convenzionate e finanziate dallo stato (istitutopreesistente alla legge) e sulla mancata esclusione della religione dall’orario scolastico.
Su piano parlamentare dunque un grande successo per Zapatero e per la “ministra”dell’educazione Maria Jesus de San Segundo, che hanno isolato il PP ed hanno ottenuto non solo i voti del PSOE ma anche quelli di partiti che si collocano alla sua destra (CC, PNV-EA, CiU) e alla sua sinistra (ERC, IC-V). Un voto anche politicamente ampio che consente al governo di dire che questa è davvero la legge della maggioranza degli spagnoli..
Sul piano sindacale la legge ha l’appoggio della FETE-UGT, l’appoggio critico delle Comisiones Obreras, mentre sono contro i settori di sindacalismo più radicale come la STES, la piccola e neonata CGT, e il sindacato degli studenti.
Il segretario generale della Federacion de Ensenanza delle Comisiones Obreras,Josè Campos, che abbiamo incontrato il 14 dicembre,mentre era impegnato in una mobilitazione proprio intorno ai temi della legge, ci ha espresso, pur non nascondendo alcune critiche e confessando di aver operato a fianco di tutti i partiti di sinistra per ottenere il maggior numero di emendamenti possibile,la sua soddisfazione perché la nuova legge offre garanzie sul lavoro degli insegnanti e degli operatori scolastici, prevede un finanziamento congruo nella legge stessa, pone al centro l’attenzione alla diversità (anche per le scuole convenzionate!) e sollecita la partecipazione degli insegnanti.
La legge attende ora l’approvazione del Senato che si presume avverrà entro i prossimi due mesi.
Roma, 16 dicembre 2005