Spagna: per i precari una relazione valutativa anziché una prova
Condizioni speciali per i precari nei concorsi a cattedre spagnoli.
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato il decreto di accesso al ruolo degli insegnanti delle scuole infantili, elementari e secondarie. Questo provvedimento contiene alcune condizioni speciali finalizzate a ridurre la cifra dei 74.000 docenti precari che lavorano nella scuola pubblica senza posto fisso, alcuni da 20 anni a questa parte.
In molte regioni la percentuale dei precari supera il 20% e l’obiettivo è di non superare l’8%.
Nei prossimi concorsi questi docenti potranno, a scelta, sostituire una delle prove d’esame con una relazione sul proprio lavoro redatta dalle amministrazioni regionali ( in Spagna la scuola è praticamente tutta regionalizzata). Inoltre le prove della fase d’esame non saranno eliminatorie e la fase concorsuale sarà basata per il 40% su questa relazione.
Su questo decreto le Comisiones Obreras hanno espresso perplessità di natura costituzionale circa la possibilità che in un concorso pubblico ci siano prove che possono essere eluse. Ma il provvedimento ha già superato l’approvazione del Consiglio di Stato e del Consiglio Scolastico Statale (il CNPI spagnolo).
Appoggio al decreto è stato dato dai sindacati FETE-UGT e CSI-CSIF. Il sindacato STES per conto suo sostiene invece la via dell’abilitazione riservata per i precari.
Roma, 5 marzo 2007