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Supplenze o "apoyos"? In Italia il problema si pone sulle copresenze

Spagna, Gennaio 2002

10/01/2002
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Gennaio

Supplenze o "apoyos"? In Italia il problema si pone sulle copresenze, quando i direttori didattici cercano di ridurle per garantirsi una quota più ampia di ore da dedicare alle eventuali sostituzioni di personale assente. In Spagna lo stesso problema si pone sugli "apoyos", vale a dire le attività di sostegno che i maestri elementari realizzano nei confronti di alunni di altri gruppi o classi mentre i propri alunni stanno frequentando gli insegnamenti specialistici (Musica, Inglese ecc.).

All'inizio dell'anno scolastico di solito si elaborano gli orari personali di ciascun insegnante: una maestra supponiamo dispone di tre o quattro ore libere dalla docenza diretta alla propria classe. La maestra pianifica in coordinamento con gli altri insegnanti della stessa classe o dello stesso ciclo attività di supporto per alunni in difficoltà. Ma succede sempre più spesso che dopo due o tre sessioni di questi "apoyos" arrivi un ordine di servizio del capo di istituto che dispone che la docente sostituisca invece un collega che si è assentato. La frequenza di questi fatti fa sì che di fatto l'orario destinato ad aiutare gli alunni in difficoltà si riduca ad un paio di ore al mese, mentre il resto si dedica a sostituzioni. La situazione viene denunciata come poco seria da parte dei sindacati, che denunciano anche il fatto che gli ispettori sono a conoscenza del fenomeno, ma si guardano bene dal segnalarne la contraddittorietà. I sindacati chiedono perciò un maggiore ricorso al personale supplente per consentire ai docenti di mettere in atto la propria programmazione.

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