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Bangkok, VIII Congresso mondiale IE: FLC CGIL e UIL Scuola per l’Italia dichiarano l’astensione sulla risoluzione sul Quadro mondiale sugli standard professionali degli insegnanti

L’orizzonte a cui guardare è un Contratto collettivo di lavoro per tutti gli insegnanti.

24/07/2019
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Presentata oggi 24 luglio 2019 alla votazione dell'assemblea dell'VIII Congresso dell'Internazionale dell'Educazione di Bangkok, una risoluzione che definisce a livello internazionale gli standard professionali dei docenti. 

Come FLC CGIL, insieme alla UIL Scuola, abbiamo espresso congiuntamente una dichiarazione di voto di  astensione. Infatti, pur condividendo la necessità di un quadro unitario dei diritti e dei doveri degli insegnanti in tutti i paesi, riteniamo che lo strumento utilizzato, una carta di intenti, non sia sufficientemente efficace rispetto all'azione esercitata dalla contrattazione e che l'orizzonte a cui guardare è la possibilità che tutti gli insegnanti del mondo possano contare su un Contratto collettivo che garantisca loro, non solo standard professionali, ma anche l'esigibilità dei diritti. 

La mozione è stata approvata a maggioranza, ma ha raccolto l'adesione anche di altre delegazioni, in particolare quella francese, oltre all'attenzione della presidenza sulle nostre argomentazioni. 

Questa la dichiarazione di astensione, concordata tra le organizzazioni e tradotta dal francese:

Come premessa, vi sottolineo che io parlo qui per conto delle organizzazioni sindacali italiane UIL SCUOLA e FLC CGIL.

Noi abbiamo letto con attenzione il quadro proposto. Noi condividiamo l’idea che sia necessario che i docenti prendano l’iniziativa di definire l’essenza dell’insegnamento di qualità. Difendere la professione è sicuramente il fine principale della nostra azione. Allo stesso tempo, noi comprendiamo la necessità di sostenere gli sforzi delle organizzazioni di altri paesi per garantire un’istruzione di qualità a tutte e a tutti. 

Ciò nonostante, però, noi ci asterremo per le seguenti ragioni.

Innanzitutto, perché siamo convinti che una questione così importante, se non addirittura fondamentale, sarebbe dovuta essere l’oggetto di una consultazione di tutte le organizzazioni. Dal momento che nel testo si utilizza spesso la parola ‘condividere’, sarebbe necessario che ci si potesse confrontare sul serio su questo tema, prima di farne uno dei pilastri delle nostre campagne. Infatti, è evidente che questo documento non può che riflettere i bisogni e le tradizioni solo di una parte delle nostre organizzazioni.

In secondo luogo, nel nostro paese è la contrattazione collettiva che definisce gli standard professionali, nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita dalla nostra Costituzione. Ogni documento finale presentato da un’istituzione internazionale potrebbe indebolire, se non addirittura ostacolare i nostri sforzi di mantenere i risultati ottenuti attraverso il dialogo sociale.

Noi desideriamo dunque, che l’Internazionale dell’Educazione si prenda un po’ più di tempo per modificare questo testo in modo da farlo diventare uno strumento efficace per tutte le organizzazioni affiliate.