Firmiamo l'appello contro la riforma presidenziale
Bisogna impedire un procedimento che stravolge il dettato costituzionale e tiene all'oscuro l'opinione pubblica.
La "valvola di sicurezza" dell'articolo 138 della nostra Costituzione, pensata dai nostri Padri costituenti per impedire stravolgimenti del dettato costituzionale, sta per saltare, e l'opinione pubblica non solo è tenuta all'oscuro, ma non viene nemmeno interpellata.
Infatti, ignorando il risultato del referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un “Premier assoluto”, è ripartito a giugno scorso un nuovo e ancor più pericoloso tentativo di stravolgere in senso presidenzialista la nostra forma di governo, rinviando di mesi la modifica dell’attuale legge elettorale. E, cosa ancor più grave, questo iter è stato fatto in fretta e furia, una fretta che non solo non è sintomo di efficienza, ma non è nemmeno giustificata dalla materia trattata, e che a ridosso delle ferie impedisce a tutti gli effetti un coinvolgimento serio dell'opinione pubblica.
Il Fatto Quotidiano ha lanciato un appello contro questo disegno di legge di riforma costituzionale, sottoscritto già da molti intellettuali, costituzionalisti, e personalità politiche, superando in pochi giorni 160 mila firme. Anche il Segretario generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, ha sottoscritto la sua adesione.
Ma non basta. Bisogna fermare a tutti costi questo procedimento che, a tutti gli effetti, lede ogni diritto democratico riconosciuto a tutti i cittadini.
Chiediamo anche a voi di sottoscriverlo e di condividerlo su facebook e twitter.
Perché la Costituzione non si tocca.