Riordino del MIUR: le ricadute sui Programmi Operativi Nazionali (PON)
Previsto l’accorpamento in un’unica direzione generale delle autorità di gestione e di certificazione dei PON relativi all’istruzione e alla ricerca.
È stato recentemente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 4 aprile 2019, n. 47, che contiene il Regolamento concernente l'organizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Il Ministero rimane articolato a livello centrale in tre Dipartimenti
- Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
- Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
- Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
Quest’ultimo Dipartimento comprende i seguenti uffici di livello dirigenziale generale
- Direzione generale per le risorse umane la programmazione e il reclutamento;
- Direzione generale per le risorse finanziarie, i fondi strutturali e i contratti;
- Direzione generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e la statistica;
- Direzione generale per la comunicazione e i rapporti internazionali.
La Direzione generale per le risorse finanziarie, i fondi strutturali e i contratti, si articola in n. 8 uffici dirigenziali non generali.
Novità di grande rilievo è l’accorpamento nell’ambito della medesima direzione generale, delle competenze delle autorità di gestione e delle autorità di certificazione dei programmi operativi nazionali relativi all’istruzione (Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020) e della ricerca (Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Innovazione 2014-2020”). Accorpate anche le competenze in tema di predisposizione, programmazione cura e monitoraggio dei medesimi programmi operativi nazionali che, in precedenza, erano ripartite tra tre direzioni generali nell’ambito di due diversi dipartimenti.
Appare evidente che la nuova organizzazione in tema di fondi strutturali e di politiche di coesione nel pieno della programmazione 2014 – 2020, rischia di avere conseguenze imprevedibili sull’attuazione dei due programmi operativi nazionali di competenza del MIUR che, peraltro, stanno vivendo grosse difficoltà come più volte denunciato dalla FLC CGIL.
Per questo chiediamo che la nuova riorganizzazione non determini ulteriore disorientamento e ritardi nell’attuazione degli avvisi già in fase realizzativa, che si faccia tesoro delle difficoltà di questi ultimi tre anni e che si cambi decisamente rotta in tema di costi standard, parcellizzazione tematica e partecipazione del partenariato economico-sociale.