Apprendistato, la CGIL sigla l'intesa sul Testo unico
L'ok dopo l'accoglimento di gran parte dei punti indicati dalla CGIL. Rimane però il dissenso sull'uso dell'apprendistato per i lavoratori in mobilità e in somministrazione e sull'avvio dell'apprendistato dai 15 anni di età. Ora servono intese positive su stage e tirocini.
L'accoglimento di gran parte dei punti indicati dalla CGIL ha consentito la siglatura del nuovo Testo unico sull'apprendistato. La notizia con il commento della CGIL.
Il nuovo testo, infatti, accoglie le proposte avanzate dalla CGIL quali:
- la riduzione della durata massima a 3 anni e la previsione di una durata minima
- la quantità di formazione
- il ruolo sovraordinato del Contratto nazionale di lavoro
- il repertorio delle professioni e i meccanismi pubblici di certificazione
- il non poter più sommare sottoinquadramento e percentualizzazione del salario dell'apprendista
- la possibilità, affidata ai CCNL, della conferma - anche se non prescrittiva - di una quota di apprendisti al fine di poter procedere a nuove assunzioni.
Comunque per la CGIL rimangono punti di dissenso in modo particolare riguardo all'uso dell'apprendistato per i lavoratori in mobilità e per i lavoratori in somministrazione per i tempi indeterminati. Su questi aspetti è intenzione della CGIL chiedere un intervento del Parlamento perché tale norma venga rimossa.
Fermo restando la contrarietà sull'avvio dell'apprendistato dai 15 anni di età, al Coordinamento delle Regioni, che hanno la diretta responsabilità dell'apprendistato per l'acquisizione di una qualifica professionale, la CGIL invece chiede un confronto per definire apposite linee guida.
Ora è importante che si giunga ad una conclusione positiva anche sul versante del confronto su stage e tirocini e che si avvii un serio confronto sulle collaborazioni.