Norme per l’apprendimento permanente: incontro con il vice ministro Bastico
Il 7 novembre si è avuto un incontro delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria presieduto dal vice ministro Bastico sul disegno di legge concernente “norme in materia di apprendimento permanente”.
In premessa il Vice ministro ha puntualizzato che il disegno di legge approvato il 3 agosto dal Consiglio dei Ministri è solo uno schema.
Sulla base della discussione aperta con le Organizzazioni Sindacali e con la Conferenza Unificata delle Regioni, saranno prodotte delle modifiche e il nuovo schema sarà approvato nuovamente dal Governo e successivamente passerà all'esame del Parlamento.
Come CGIL ed FLC abbiamo esposto le nostre osservazioni già presentate al Ministero ed in particolare abbiamo evidenziato che:
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Il riferimento ai documenti europei deve essere più forte, va declinato in particolare cosa s’intende per apprendimento permanente e a chi è rivolto. L’accesso alla formazione deve essere offerta tenendo conto in particolare delle necessità specifiche delle persone a rischio di esclusione sociale.
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Va precisato chi sono gli adulti a cui ci si rivolge; riteniamo che bisogna rivolgersi alla platea degli adulti maggiorenni e lasciare alla scuola la responsabilità formativa dei giovani espulsi anticipatamente dal sistema d’istruzione.
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La legge deve affermare il diritto all’apprendimento permanente, diritto soggettivo dei cittadini. Ne consegue la necessità di prevedere un piano pluriennale di investimenti.
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Solo sulla base certa di un intervento pubblico a sostegno dell’apprendimento per tutto l’arco della vita, si integrano e si arricchiscono le opportunità formative anche con piani di programmazione dei Fondi Interprofessionali.
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Con il decreto sull'istruzione degli adulti, finalizzato al rilascio di titoli di studio, è necessario prevedere misure che possano riuscire ad intercettare la domanda formativa debole, in particolare quella proveniente dagli over 64-enni. In considerazione dell’allungamento della speranza di vita infatti ci troviamo in presenza di una vera emergenza sociale, c’è la forte necessità di intervenire affinché anche gli anziani possano continuare ad esercitare la cittadinanza attiva.
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La Governance del sistema va definita in maniera puntuale: chi ha la responsabilità istituzionale di governare il sistema di apprendimento permanente, il ruolo degli Enti Locali e che cosa ne sarà degli organismi istituiti sulla base dell’Accordo del 2000.
Il vice ministro Bastico ha concluso l’incontro dichiarando che la riscrittura del testo terrà conto anche delle osservazioni e dei contributi provenienti dall’incontro con le parti sociali.
Nel merito in particolare ha condiviso:
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la necessità di creare un sistema di diritto all’apprendimento permanente anche attraverso un piano di finanziamenti pluriennale.
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La definizione del sistema come identità; identificazione dei soggetti che vi partecipano: sistema scolastico, CPIA, università, formazione professionale, tutti gli altri soggetti che offrono offerta formativa non strutturata.
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Per l’accreditamento e le certificazioni la necessità di definire repertori delle professioni e sistemi per le qualifiche professionali per il riconoscimento nazionale ed europeo di queste.
Al termine dell’incontro l’Amministrazione ci ha consegnato il decreto ministeriale relativo l’istituzione dei “Centri per l’Istruzione degli Adulti” firmato dal Ministro in data 25 ottobre.
Il decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista per i primi di dicembre.
Considerando la complessità di una riorganizzazione della rete scolastica sui territori, è molto difficile che le Regioni, titolari alla programmazione dell’offerta formativa sui territori, possano avviare le procedure per attivare “Centri provinciali” già dall’anno scolastico 2008/2009 così come definisce il decreto.
Roma, 9 novembre 2007