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Schema di legge sull’apprendimento permanente: la Conferenza delle Regioni ha espresso il proprio parere

La Conferenza delle Regioni e delle province autonome ha espresso parere favorevole sullo schema di legge recante “Norme in materia di apprendimento permanente”.

22/11/2007
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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso parere favorevole in merito al disegno di legge approvato il 3 agosto dal Consiglio dei Ministri recante “Norme in materia di apprendimento permanente” condizionato all’accoglimento in sede politica di tutti gli emendamenti già presentati in sede tecnica.

Gli emendamenti presentati in sede tecnica dalle regioni e dalle province autonome esprimono criticità in qualche modo analoghe a quelle già espresse dalla FLC e inviate al MPI.

Nel merito gli emendamenti presentati dalle Regioni evidenziano che:

  • in riferimento all’apprendimento permanente, il ddl non tiene in considerazione quanto già formulato nei documenti europei.

  • L’apprendimento non può essere inteso unicamente come educazione e formazione erogata nei luoghi preposti istituzionalmente. A tal fine la certificazione delle competenze e l’orientamento assumono un ruolo di supporto e non di sistema per l’apprendimento permanente.

  • Nel provvedimento si cerca di ricomporre, in un sistema unitario di riferimento i vari sistemi: di istruzione, di formazione, sistemi formali e non formali, mancando invece nel definire un disegno organico.

  • Tutto l’impianto risulta viziato dalla mancanza di un concetto di fondo, manca il diritto per il cittadino all’apprendimento permanente.

Tutte le modifiche richieste si muovono nel solco principalmente delle indicazioni della U.E in merito al lifelong e lifewide learning e a superare le contraddizioni che scaturiscono dall’aver omesso il principio del diritto con il consequenziale piano di copertura economico necessario.

Come FLC riteniamo che il positivo confronto con le regioni e le parti sociali sviluppatosi in questi mesi sul DDL in materia di apprendimento permanente permetterà una ristesura del decreto maggiormente rispondente alle esigenze del contesto sociale. Il nuovo testo sarà riportato all’approvazione del Governo e successivamente inizierà l’iter parlamentare così come anticipato dal viceministro Bastico in un recente incontro.

Roma, 22 novembre 2007

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