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Istituti tecnici superiori: il balletto delle risorse

Nonostante il cambio di Governo si susseguono le dichiarazioni di carattere propagandistico.

16/07/2018
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Un filo rosso unisce le scelte del precedente Governo con quello in carica: si tratta degli istituti tecnici superiori.

Il 16 maggio scorso il MIUR affermava in un suo comunicato stampa: In arrivo 10 milioni di euro per il rafforzamento degli Istituti tecnici superiori (ITS) 4.0, quelli destinati a formare le professionalità del futuro, legate all’innovazione tecnologica e organizzativa. Li stanzia il decreto firmato oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli”. E ancora: “Le risorse saranno distribuite agli ITS (…) e consentiranno (…) di avviare ai nuovi percorsi 2.000 studentesse e studenti in più.” Conclusione trionfalisticaIl decreto firmato oggi non stanzia solo importanti risorse, ma scrive una pagina che guarda al futuro del nostro Paese”.

Nel comunicato stampa del 12 luglio 2018 il MIUR afferma: “Siglato il provvedimento di ripartizione dei fondi che consentirà, nei prossimi giorni, a valle dell’espletamento delle procedure contabili e di controllo previste, di erogare complessivamente circa 23 milioni di euro per l’ampliamento dei percorsi formativi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) per l’anno 2018/2019”.  (…) “Gli ITS  in questi anni hanno permesso, in sinergia con le imprese, con gli istituti di istruzione superiore, le università e le Regioni, di garantire un’offerta formativa altamente qualificata, capace di promuovere elevate competenze tecniche e sviluppare processi di innovazione e di valorizzazione delle filiere territoriali in contesti ad alto tasso di tecnologia – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.” (…) “Le azioni indicate dal Programma di sviluppo sono finalizzate a far acquisire un’alta specializzazione tecnologica ad almeno 20.000 giovani entro il 2020.”

Vediamo come stanno le cose.

Come è noto la legge di bilancio 2018 (legge 205/17) prevede una serie di interventi in tema di ITS. In particolare:

  • la definizione di programmi di sviluppo a livello nazionale finalizzati a incrementare l'offerta formativa e, conseguentemente, i soggetti in possesso di competenze abilitanti all'utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa correlati anche al processo Industria 4.0. A tale scopo il Fondo dedicato agli ITS è incrementato di 10 milioni di euro nell'anno 2018, 20 milioni di euro nell'anno 2019 e 35 milioni di euro a decorrere dall'anno 2020. I programmi di sviluppo sono adottati con decreto ministeriale (articolo 1 comma 67);
  • la definizione dei requisiti che gli Istituti tecnici superiori devono possedere al fine del rilascio del diploma di tecnico superiore e le modalità di rilascio di tale diploma. Non sono previste risorse per realizzare questi interventi. È prevista l’adozione di uno specifico decreto ministeriale (articolo 1 comma 68);
  • l’integrazione degli standard organizzativi e di percorso al fine di adeguare l'offerta formativa alle mutate esigenze del contesto di riferimento, correlato anche al processo Industria 4.0.  È prevista l’adozione di un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (articolo 1 comma 69).

I comunicati stampa fanno riferimento ai Programmi di sviluppo previsti dall’articolo 1 comma 67. In particolare:

  • per il 2018: le risorse del Fondo ITS passano da € 13.142.956,00 a € 23.142.956,00. Da segnalare che il disegno di legge di assestamento 2018 aggiunge ulteriori € 34.000,00. Pertanto la cifra disponibile per il 2018 è pari a € 23.176.956,00;
  • per il 2019: le risorse del Fondo ITS passano da € 13.355.436,00 a € 33.355.436,00;
  • per il 2020: le risorse del Fondo ITS passano da € 13.355.436,00 a € 48.355.436,00.

Per la realizzazione dei programmi di sviluppo:

  • il 19 aprile 2018 la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole allo schema di decreto ministeriale previsto dall’articolo 1 comma 67 della Legge 205/17 il cui testo definitivo, firmato negli scorsi giorni dal Ministro Bussetti, non è ancora stato reso noto;
  • il 10 maggio 2018 è stato raggiunto in Conferenza Stato Regioni uno specifico accordo che prevede i seguenti impegni:
    • lo stato e le regioni concorrono al raggiungimento dell’obiettivo comune di incrementare l’offerta formativa degli istituti Tecnici Superiori e conseguentemente, il numero dei soggetti in possesso di competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica ed organizzativa
    • lo Stato e le Regioni si impegnano ad incrementare di almeno il 20% (corrispondenti ad almeno 2.000 unità in più) il numero di iscritti presso percorsi innovativi a vocazione “industria 4.0” da attivare presso gli istituti tecnici Superiori a partire dall’anno formativo 2018/2019
    • il raggiungimento dell’obiettivo è garantito anche da qualunque altro soggetto pubblico o privato, anche dalle stesse regioni, interessato all’attivazione dei percorsi tramite un contributo finanziario o di natura diversa da quella finanziaria
    • lo Stato e le Regioni favoriscono progetti di collaborazione tra gli istituti tecnici superiori, anche tra quelli che operano in aree in condizioni di svantaggio.

Segnaliamo, infine, che è in atto una procedura per l’affidamento, di un servizio di ricerca e supporto quale azione di sistema per promuovere e sostenere lo sviluppo della formazione terziaria professionalizzante a valere sul Programma Operativo Nazionale 2014-2020 plurifondo FSE e FESR “per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, a cui stanno partecipando due soggetti.

Commento

Al contrario di quanto propagandisticamente affermato dagli esponenti dei due governi che si succeduti nel 2018, le risorse stanziate per gli istituti tecnici superiori (ITS), continuano ad essere assai limitate. Ovviamente continuano ad essere utilizzate parole roboanti: scuole per le tecnologie applicate, offerta formativa correlata al processo Industria 4.0, si scrive una pagina che guarda al futuro del nostro Paese, incrementare il numero dei soggetti in possesso di competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa.

Peccato che le risorse stanziante dalla legge di bilancio 2018 siano sostanzialmente correlate al numero dei diplomati presso gli istituti tecnici e professionali che abbandonano l’università tra il primo e il secondo anno. È chiara l’intenzione di prefigurare gli ITS quali strutture formative che erogano percorsi finalizzati prioritariamente al recupero della dispersione universitaria, dimenticando però che il numero degli iscritti agli ITS che si sono ritirati si aggira intorno al 23%.

Naturalmente non è previsto alcun percorso di condivisione né con le parti sociali né con le strutture formative di riferimento degli ITS. Si conferma un modo di procedere opaco che prevede manutenzioni normative e decisioni prese in piccoli gruppi di lavoro. Si tratta di modalità che impediscono al sistema di consolidarsi ed anzi rischiano di contribuire alla progressiva e ineluttabile sua progressiva marginalizzazione, in mancanza di obiettivi strategici chiari  e condivisi nel medio-lungo periodo.