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Il CSPI approva un proprio parere autonomo sull’alternanza scuola lavoro

Le proposte del CSPI per una esperienza formativa la cui progettazione nelle ore e nei contenuti sia affidata all’autonomia delle scuole.

27/07/2018
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Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), riunito in seduta plenaria in data 25 luglio 2018, ha espresso un importante parere autonomo sull’alternanza scuola lavoro (ASL) che è stata introdotta in via obbligatoria con la legge 107/2015 per un numero di ore pari a 200 nel triennio dei licei e di 400 negli istituti tecnici e professionali.

Il parere è stato predisposto dopo aver acquisito il contributo di numerosi soggetti quali i rappresentanti del MIUR, tutte le associazioni studentesche, alcuni enti di ricerca e infine esperti del settore.

Le criticità

Nel proprio parere il CSPI ha innanzitutto evidenziato le cause che hanno prodotto, accanto ad alcune esperienze di valore, numerose esperienze negative per alunni e docenti. Tra le principali cause sono state individuate:

  • l’obbligatorietà introdotta repentinamente;
  • la predisposizione di risorse non adeguate in termini economici e di personale;
  • l’assenza di una adeguata formazione del personale scolastico che avrebbe dovuto attuare le novità;
  • il mancato supporto organizzativo alle scuole che hanno dovuto farsi carico di programmare le attività con i soggetti ospitanti del territorio (Aziende, Imprese, Enti pubblici, ecc).

Ma le criticità sono state determinate soprattutto dall’idea che la scuola abbia il compito di preparare gli studenti a possedere abilità immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Tale idea ha comportato la conseguenza che l’ASL non si configurasse come un’esperienza educativa per gli alunni, finalizzata alla crescita dell’individuo in un contesto ampio, ma come un’attività al servizio delle imprese nei cui confronti agli “studenti-lavoratori” è stata richiesta ampia disponibilità.

Le proposte

Alla luce di queste criticità sorge pertanto l’esigenza di un’altra idea di ASL in cui questa esperienza diventi una modalità formativa, uno strumento didattico a disposizione di docenti e alunni per arricchire e ampliare l’obiettivo primario della scuola che è quello di formare cittadini critici e consapevoli. In questa ottica il lavoro, che deve essere oggetto di studio forte e consapevole, può diventare la chiave per comprendere l’intreccio tra scuola, vita e società. Questa modalità, che coniuga educazione e lavoro, può favorire impostazioni didattiche innovative in cui si compenetrano la sfera del pensare e del fare, della riflessione e dell’operatività. 

Per il CSPI una delle cause che ha condizionando negativamente le attuali esperienze di ASL è stata l’imposizione del monte ore obbligatorio, in spregio alle ragioni formative oltre che della autonoma progettazione delle scuole. Allora la prima esigenza sarebbe proprio quella di riconsiderare il monte ore obbligatorio in favore della autonoma scelta delle scuole tanto per il numero delle ore che per i contenuti.

Un’altra esigenza è quella di finanziare adeguatamente i percorsi di ASL, per facilitare sia la partecipazione degli alunni che la collaborazione dei soggetti ospitanti.

Infine tali attività andrebbero accuratamente monitorate al fine di vagliarne la qualità e la validità sul piano pedagogico.

Il parere è stato approvato a larga maggioranza (un solo voto contrario della componente ANP).

Ora spetta al Ministro dell’Istruzione, che in apertura della riunione del CSPI è intervenuto per portare il proprio saluto, recepire e valorizzare quanto espresso dal Consiglio su un tema particolarmente importante e sentito da tutte le componenti del mondo della scuola e della società.

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