Giorno della Memoria: un percorso multimediale
In questo 27 gennaio 2013 vogliamo ricordare anche il “dopo orrore”. Il disagio di chi, sopravvissuto al lager, ha subito il senso di colpa del “salvato” e il disagio di sentirsi vittima, di suscitare negli altri compatimento e imbarazzo.
Ancora una volta si deve constatare, con lutto, che l’offesa è insanabile:
si protrae nel tempo e le Erinni, cui bisogna pur credere,
non travagliano solo il tormentatore
(se pure lo travagliano, aiutate o no dalla punizione umana)
ma perpetuano l’opera di questo negando la pace al tormentato.
Primo Levi in morte di Jean Améry
Proponiamo ai nostri lettori di riflettere sulla frase di Primo Levi riportata in epigrafe. Lo scrittore torinese la scrisse in occasione del suicidio di Jean Améry, anch’egli sopravvissuto ad Auschwitz e alla tortura, morto suicida nel 1978. Solo nove anni più tardi, nel 1987, anche Levi pose fine alla sua vita. Per approfondire le vite di questi due grandi sopravvissuti leggi qui.
L’umanità non ha ancora imparato abbastanza dalle proprie tragedie, altrimenti perché continuano guerre e genocidi? La memoria è un atto di vita, ed è un dovere di tutti noi. Possiamo provare a ricordare così, quest'anno. Con una mini rassegna di quel che è stato detto, che è stato visto e sui diversi modi di raccontare per non dimenticare.
La letteratura e il cinema accompagnano questo tema da sempre e non tutti lo fanno allo stesso modo. Abbiamo i capisaldi, Le origini del totalitarismo e La banalità del male di Hannah Arendt, il colosso narrativo di Primo Levi, (Se questo è un uomo, La Tregua, I sommersi e i salvati), il Diario di Anne Frank.
Ma abbiamo anche dei testi che indagano sul perché della memoria come Quel che resta di Auschwitz di Giorgio Agamben, che riflette sul significato etico e politico dello sterminio, sulla comprensione umana di ciò che è avvenuto, e sulla sua grande attualità, ma anche come il Processo all'Olocausto di Guttenplan, un libro impegnativo ed importante che riafferma la necessità della memoria e pone una pietra tombale sul "revisionismo storico".
Lo sterminio dimenticato, la strage degli zingari
C'è anche un filone narrativo che interessa tutti quei testi che raccontano la Shoah ai bambini perché già da piccoli possano approcciarsi a questo tema con la delicatezza che meritano. A tal proposito Lia Levi ha scritto un libro illustrato che racconta di Daniel, un bambino ebreo che vive in una città occupata dai nazisti, e della portinaia Apollonia, di cui è possibile scaricare il pdf.
E poi i film, più o meno recenti. Schindler's List il capolavoro di Steven Spielberg, in cui il "boia" diventa il "salvatore", strappando più di 1100 persone dalla camera a gas; La vita è bella, di cui ricorderete la commovente colonna sonora di Nicola Piovani; Il Pianista, tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Władysław Szpilman; Il bambino con il pigiama a righe, film del 2008, in cui l'universo si ribalta e a causa dell'inadeguatezza e la debolezza degli adulti, anche di quelli buoni, i bambini sono obbligati a prendere in mano il proprio destino e a determinarlo; Train de vie, che rivisita la Shoah in chiave comica e racconta di una fantasiosa fuga degli ebrei dal nazismo.
Su Rassegna.it trovate uno speciale viaggio per non dimenticare.