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I sindacati europei e i diritti dei migranti e dei rifugiati

La CES presenta una carta di azioni. La FLC CGIL è pronta ad attivarsi.

16/06/2016
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 A Roma, a palazzo Rospigliosi, si è tenuta il 15 giugno scorso una conferenza internazionale organizzata dalla CES, la confederazione europea dei sindacati - che rappresenta più di 45 milioni di lavoratori - per proporre alla comunità europea e ai governi dei singoli Stati delle linee guida di azione rispetto al fenomeno dei rifugiati. Alla presenza di decine di paesi, di sindacalisti e leader sindacali di tutta Europa, e con gli interventi dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL e del segretario generale della CES, l'italiano Luca Visentini, è stata presentata una sorta di Carta "per l'assistenza umana e per i diritti dei rifugiati".  

La CES in particolare ha richiesto:

  • una politica di asilo europea proattiva, che rispetti gli standard di protezione concordati a livello internazionale, compresa la convenzione ONU del 1951 sullo statuto dei rifugiati e il relativo Protocollo del 1967
  • pperazioni continue di ricerca e salvataggio, con maggiori risorse, per evitare ulteriori morti in mare
  • canali legali sicuri, per l'attuazione degli schemi di reinsediamento della Commissione Europea
  • una revisione del regolamento Dublino III che contempla la risistemazione permanente e standard più elevati di protezione a favore di donne e bambini richiedenti asilo
  • un sostegno allo sviluppo più efficace ai paesi di origine e una leadership dell'UE nel riportare la pace nelle aree teatro di conflitti
  • servizi pubblici adeguati e di alta qualità per tutti, soprattutto in materia di occupazione e alloggi
  • centri ben equipaggiati di accoglienza e di esame delle richieste di asilo, con personale pubblico opportunamente formato.

L'inserimento dei rifugiati e dei richiedenti asilo nel mercato del lavoro rappresenta, secondo la CES, al tempo stesso una sfida e un'opportunità. Proprio per questo i sindacati:

  1. sosterranno investimenti in grado di incentivare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro di qualità a vantaggio di tutti
  2. esorteranno i servizi pubblici per l'occupazione a individuare, aggiornare e migliorare le competenze dei rifugiati, in modo da consentire loro un rapido accesso al mercato del lavoro
  3. punteranno a realizzare un'assoluta parità di trattamento nel mercato del lavoro e parità di accesso ai servizi sociali sia per i lavoratori locali che per i migranti, oltre che opportunità per tutti per posti di lavoro di qualità, come base per una equa integrazione e inclusione dei rifugiati
  4. richiederanno lo stanziamento di maggiori fondi ai paesi che accolgono i rifugiati, per lottare contro il dumping, lo sfruttamento e la discriminazione derivanti dalla gestione impropria degli arrivi incontrollati.

La conferenza è stata decisa dopo che non era stato possibile organizzare una manifestazione comune, né a Parigi, né a Berlino, né a Bruxelles, ed è stata realizzata grazie al concreto e determinato impegno dei sindacati italiani, in prima linea su una lotta di civiltà reale e di giustizia sociale.

Maurizio Lembo, segretario nazionale della FLC CGIL, ha dichiarato che "è necessario che tutto il mondo della conoscenza, dalle scuole alle università, si metta a disposizione di quelle bambine e bambini, ragazze e ragazzi, che scappano dalle guerre, dalla miseria, dalla violenza in cerca di una vita decente, di un libro, di un tetto. Le scuole italiane rappresentano una rete territoriale di risorse che il governo italiano può decidere di offrire ai migranti per iniziare a fornire realmente gli strumenti di crescita, sviluppo e integrazione. Il personale è già pronto. Innalzare il livello di istruzione dei migranti è la strada maestra per permettergli di diventare dei veri cittadini e dei lavoratori che sappiano rivendicare i propri diritti".