Il valore delle associazioni degli insegnanti
La risposta di Cidi, MCE e Proteo Fare Sapere all’articolo di Ernesto Galli Della Loggia
Documento a cura di Cidi (Centro iniziativa democratica insegnanti), MCE (Movimento di Cooperazione Educativa) e Proteo Fare Sapere
Con una certa ricorsività Ernesto Galli Della Loggia si occupa di temi legati alla scuola. E con la stessa ricorsività dimostra di non conoscere i temi di cui scrive. E quanto a retorica sembra utilizzare sempre la stessa cifra: sparare frasi ad effetto con nessun dato di riferimento, espressioni generiche, livorose, divisive che non hanno altro scopo che far parlare di sé. Il dibattito tra opposte tifoserie che ne segue è scontato come quando il professore si è occupato di inclusione sostenendo che il sistema scolastico italiano è il “regno della menzogna” inanellando una serie di banalità con il fine ultimo di dare una soluzione originale e moderna al problema facendo un balzo indietro di più di quarant’anni proponendo il ritorno alle classi differenziali.
Ebbene stavolta, oltre alla retorica sui sindacati, FLC CGIL in testa, responsabili dell’appiattimento del sistema scolastico italiano, Ernesto Galli Della Loggia se la prende pure con le associazioni degli insegnanti. Tutte le associazioni nessuna esclusa. Il professore, infatti, nel suo articolo sul Corriere della Sera intitolato “Il ruolo (da cambiare) dei sindacati” scrive che “da decenni in Italia non esiste alcuna associazione di insegnanti che per la sua consistenza sia degna di questo nome”. Messa da parte la consueta assertività ricordiamo al professor Galli Della Loggia che il giudizio non è solo ingeneroso ma pure sbagliato. Perché invece da molti decenni le associazioni professionali del variegato mondo della conoscenza riunite in forum forniscono un contributo mai scontato al dibattito che anima il mondo della scuola. Da sempre l’associazionismo si occupa della diffusione delle pratiche di cambiamento e sempre all’insegna della traduzione nelle comunità educanti della cultura democratica. Queste associazioni sono animate da donne e uomini di scuola con alle spalle una solida cultura ed esperienza professionale. In buona sostanza nelle associazioni professionali ci sono persone che sanno di cosa parlano e sono consapevoli anche che le approssimazioni, i luoghi comuni e le generalizzazioni quando si parla di scuola sono un danno.
Non vogliamo pensare che in verità il giudizio negativo di Galli Della Loggia sia influenzato dal recente protagonismo delle associazioni professionali unite nel dare un parere negativo su molti dei provvedimenti posti in essere di recente sulla scuola.
Non vogliamo immaginare che la difesa della scuola della Costituzione che le associazioni professionali stanno strenuamente promuovendo in questa delicata fase sia proprio quella “consistenza” che non piace all’editorialista del Corriere della Sera.