“L’istruzione e la scienza per una nuova speranza”, una riflessione su sostenibilità ambientale, riscaldamento globale e cambiamento climatico
Nella sala convegni del CNR di Roma, l’iniziativa pubblica della FLC CGIL per la “Climate Action Week” verso lo sciopero globale del 27 settembre.
In occasione della settimana per il clima, e in vista dello sciopero di venerdì 27 settembre 2019, la FLC CGIL ha organizzato presso il CNR di Roma un convegno dal titolo: “L’istruzione e la scienza per una nuova speranza”. Vi hanno preso parte scienziati, docenti, presidi, ricercatori, filosofi, i giovani di Friday For Future e della Rete della Conoscenza.
Su RadioArticolo1 il podcast con la registrazione audio dei lavori della mattina.
Ha aperto i lavori una conversazione col capo della missione CNR in Artico, Angelo Viola, che ha fatto il punto su come i poli terrestri subiscono gli effetti del cambiamento climatico. A seguire il video-saluto di Maurizio Landini, Segretario generale CGIL.
Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL, ha poi affermato nella sua relazione introduttiva: “siamo qui perché non c’è più tempo e perché vogliamo cambiare l’orizzonte culturale con voi, la comunità scientifica, i giovani, i media. Nessuno può tirarsi indietro”. Inoltre, ha proseguito Sinopoli, siamo in presenza di “un modello di produzione e consumo predatorio, un mercato che lasciato libero genera disordine globale, distruggono la vita sul pianeta. Le immagini dell’Amazzonia in fiamme dovrebbero spingerci all’indignazione planetaria”. E infine, ha ancora detto Sinopoli, “i ragazzi che scendono in piazza ci chiedono risposte. Abbiamo proclamato lo sciopero per i lavoratori dei nostri settori per venerdì perché sosteniamo la loro lotta”.
“Da 30 anni noi scienziati del clima cerchiamo di avvertire il mondo del pericolo. Senza successo. Ora c'è Greta, e finalmente dà la sveglia”, è il monito lanciato dal climatologo Luca Mercalli in una video intervista.
Tra i tanti si segnalano quello del Presidente della Federazione Italiana Scienze della Natura e dell’Ambiente Enrico Alleva che ha evidenziato che “tutto quello che l’essere umano fa è persistente. Tutte le sue azioni semplicemente persistono. E influenzano l’intero l’ecosistema”; del professor Roberto Morabito, direttore del dipartimento Sostenibilità dell’Enea, che tra l’altro ha affermato che “il cambiamento climatico esiste ed è di origine antropica. Dobbiamo agire ora con politiche di contrasto. Un esempio? Nei trasporti, il passaggio all’elettrico. Siamo già in grado di farlo ma dobbiamo farlo con sostenibilità"; quello di Daniela Palma, economista dell’Enea, per la quale “è necessario un cambio radicale della visione economica per cambiare. Siamo tutti chiamati a rispondere e tutti dobbiamo concorrere in modo adeguato creando un circuito virtuoso"; e del portavoce nazionale dei Friday For Future, Luigi Ferrieri Caputi, secondo il quale “noi di #FridayForFuture non siamo ambientalisti, siamo umanisti. Quando siamo in piazza lo siamo perché ci stiamo difendendo da noi stessi. E saremo in piazza fino a quando tutti comprenderanno. Rimettiamo al centro la vita, non il denaro"; la sessione mattutina si è poi chiusa con un’intervista al politologo Colin Crouch.
Di grande interesse anche la sessione pomeridiana, che si è aperta con i contributi filmati dei filosofi Carlo Sini e Roberta De Monticelli, è proseguita con una tavola rotonda sul tema specifico dei rapporti tra istruzione, scienza e destino dell’umanità con particolare riferimento alla Laudato si’ di papa Francesco e con i contributi di Andrea Ranieri, Maria Pia Veladiano, Marco Tarquinio, Giacomo Cossu, Mario Agostinelli e Giuseppe Bagni.
La giornata si è poi conclusa con un dialogo tra il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti e il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli. Dopo le sollecitazioni relative alla giornata sul clima, per la quale il ministro ha sostenuto che “quella dei cambiamenti climatici è la sfida più grande che l’umanità abbia mai dovuto affrontare. Necessaria la battaglia per lo scorporo degli investimenti verdi", il dirigente sindacale della CGIL ha sollevato col ministro alcuni dei grandi temi dell’istruzione sul tappeto, a partire dalla questione dei contratti nazionali da rinnovare. Infatti, ha detto Sinopoli, sull’istruzione e la ricerca “non basta affrontare solo le emergenze. La sfida è quella della mission delle istituzioni della conoscenza ma anche quella di riconoscerne il valore rinnovando i contratti collettivi di lavoro”. Il dibattito tra il Ministro Fioramonti e il segretario generale della FLC CGIL si è poi concluso sul tema dell’autonomia differenziata, per la quale c’è stata una condivisione netta nell’escludere la scuola e l’istruzione da ogni intesa tra lo Stato e le Regioni proponenti, Veneto e Lombardia, ma anche l’invito a ripensare del tutto il progetto di regionalizzazione. Sul tema, Fioramonti ha ribadito: “Capisco la necessità di creare condizioni per cercare di attrarre in alcune Regioni gli insegnanti a restare. Ma la scuola è unica e nazionale e gli insegnanti sono dipendenti dello Stato italiano e così deve restare”. E tuttavia, ha aggiunto, “si può valutare caso per caso se una Regione ha dei soldi in cassa e li vuole ad esempio dare agli insegnanti attraverso un bonus per l’affitto. La condizione però è che il sistema sia uguale per tutti”.
E sul tema assai delicato della valutazione il ministro ha sottolineato che “la valutazione è fondamentale se è utile e allineata ad una idea di scuola. No ad una valutazione come strumento coercitivo”, mentre Sinopoli ha insistito sul tema delle risorse per l’istruzione: “mettere in campo risorse dirette nell’istruzione e nella scienza e superare così le classifiche e i modelli premiali di questi ultimi anni”.