Emergenza Coronavirus: pubblica amministrazione, garantire solo i servizi indifferibili e privilegiare il lavoro agile
Queste le indicazioni della nuova direttiva del Ministro della PA in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dopo l’emanazione della direttiva 1 del 25 febbraio 2020 il Ministro per la Pubblica Amministrazione ha ritenuto opportuno emanare la nuova direttiva, la n. 2 del 12 marzo 2020, al fine di fornire indicazioni aggiornate per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori pubblici nei luoghi di lavoro alla luce dei nuovi provvedimenti nel frattempo emanati dal Governo a seguito della persistenza ed estensione dell’emergenza sanitaria per contenere il contagio da COVID-19.
Cosa cambia per scuola, università e ricerca, AFAM.
Questa direttiva 2/2020 ribadisce e rafforza l’esigenza che, al fine di evitare la presenza nei luoghi di lavoro, gli uffici pubblici debbano garantire solo i servizi indifferibili e che in ogni caso vada privilegiata la prestazione di lavoro agile.
In particolare, la direttiva afferma che:
- le misure da adottare per l’intero territorio nazionale sono finalizzate a ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e ad evitare il loro spostamento;
- le amministrazioni svolgono le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza e le attività indifferibili con riferimento sia all’utenza interna (a titolo esemplificativo: pagamento stipendi, attività logistiche necessarie per l’apertura e la funzionalità dei locali) sia all’utenza esterna;
- la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa è il lavoro agile (ovvero a distanza);
- le amministrazioni prevedono modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura del lavoro agile con riferimento a tutto il personale, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro;
- la presenza del personale negli uffici è limitata ai soli casi in cui la presenza fisica sia indispensabile per lo svolgimento delle attività indifferibili;
- per le attività che, per la loro natura, non possono essere oggetto di lavoro agile, le amministrazioni, adottano strumenti alternativi quali, a titolo di esempio, la rotazione del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi, nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro;
- le attività di ricevimento del pubblico o di erogazione diretta dei servizi al pubblico, laddove ritenute attività indifferibili, sono prioritariamente garantite con modalità telematica o comunque con modalità tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici.
Scuola
Per quanto riguarda la scuola, restano valide le indicazioni operative già emanate dal Ministero dell’Istruzione con la nota 279 dell’8 marzo 2020 applicativa del DPCM dell’8 marzo 2020.
Questa nota prevede che, nell’ambito della finalità di ridurre al minimo la presenza del personale a scuola, i docenti attivino modalità di didattica a distanza e viene sospesa qualsiasi riunione collegiale. Anche per il personale ATA le attività necessarie per l’amministrazione, la contabilità, e i servizi tecnici sono organizzate avvalendosi prevalentemente del lavoro a distanza.
La prestazione lavorativa dei collaboratori scolastici, verificata l’avvenuta pulizia dei locali, si dovrà limitare ai soli servizi essenziali, come già previsto nei contatti integrativi di istituto. Tali prestazioni essenziali saranno rese, informata la RSU, attraverso turnazioni del personale che tengano conto delle condizioni di salute, cura dei figli a seguito di contrazione nido e scuola infanzia. Raggiungimento posto di lavoro con mezzi pubblici.
Università e ricerca
Per università e ricerca possiamo affermare che la direttiva ribadisce in maniera esatta per tutte le pubbliche amministrazioni quanto da noi sostenuto nei giorni precedenti con le lettere inviate al ministro del MUR, ai rettori e ai presidenti degli enti di ricerca.
AFAM
Per l’Alta Formazione Artistica e Musicale, per la quale il MUR, tranne le attività formative a distanza, non ha inviato alcuna prescrizione, si confermano le nostre indicazioni: per tutte le attività possibili si utilizza in via ordinaria il lavoro agile, per le altre il lavoro in presenza è previsto solo per esigenze indifferibili. Conseguentemente molte istituzioni stanno funzionando esclusivamente “a distanza”. Ricordiamo, infine, che i periodi di assenza dal servizio imposti dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19, costituiscono servizio prestato a tutti gli effetti di legge (Decreto legge 9/20 art. 19 comma 3).