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Codice pari opportunità: uguali...anzi...diverse

Ancora non convince il Nuovo codice in materia di pari opportunità tra uomo e donna.

08/01/2007
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L’art. 6 della legge 246/2005 ha delegato il Governo a emanare un decreto legislativo per il riassetto della normativa sulle pari opportunità tra uomo e donna. Il Governo ha pertanto predisposto il Decreto Legislativo n. 198 dell’11.04.2006, cd. Codice delle pari opportunità, che raccoglie in un testo unico ben 11 leggi sulle pari opportunità. Il Codice è composto di 59 articoli e ha l'obiettivo di razionalizzare l'attuale panorama legislativo in materia.

Alla sua entrata in vigore, però, non sono mancate polemiche sia da parte dell’attuale maggioranza che da parte dei Sindacati. Il provvedimento, infatti, che aveva come intenzione quella di porre le basi per un necessario riassetto delle disposizioni vigenti in materia, ha però mandato in soffitta una legge storica per le donne, la 215 del 1992, la prima che ha predisposto azioni positive per l'imprenditoria femminile, ha mancato di prevedere il confronto con gli attori coinvolti a vario titolo nell'applicazione delle norme ed infine, penalizza il ruolo del Ministero del Lavoro.

I punti affrontati dal nuovo codice sono:
• il divieto di discriminazione tra uomo e donna.
• istituzione, funzioni, durata e composizione della Commissione per le pari opportunità fra uomo e donna.
• costituzione, compiti e funzionamento del Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parita' di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici.
• istituzione, compiti e funzioni del Collegio per l'istruzione degli atti relativi alla individuazione e alla rimozione delle discriminazioni.
• attività del Comitato per l'imprenditoria femminile.

Sono, inoltre, individuate le varie forme di discriminazione (comprendenti anche le molestie sessuali) ed è posto il divieto a qualsiasi tipo di discriminazione:
nell'accesso al lavoro
• nella retribuzione
• nelle prestazione lavorativa e nella carriera
• nell'accesso alle prestazioni previdenziali
• nell'accesso agli impieghi pubblici
• nell'arruolamento nelle forze armate e nei corpi speciali
• nel reclutamento nelle Forze armate e nel Corpo della guardia di finanza
• nelle carriere militari

Vale la pena di rilevare come in Europa, ancora l’Italia sia agli ultimi posti tra le nazioni che assicurano le pari opportunità tra uomo e donna; una recente ricerca condotta sulla materia, infatti, ha rilevato come la Danimarca sia il paese che assicura di più nell'Europa le pari opportunità tra uomo e donna, mentre l'Italia è al sedicesimo posto. La graduatoria è stata realizzata prendendo in considerazione quattro parametri: tasso di disoccupazione, tasso d'impiego, scarto di remunerazione tra i due sessi e rappresentanza in parlamento.

Il Nuovo codice delle pari opportunità, però, ancora non convince, ma stante l’arretratezza del nostro Paese in materia, per alcuni sembra essere un primo passo…noi auspichiamo passi celeri e migliori verso il raggiungimento della vetta della graduatoria.

IL TESTO DEL CODICE

Roma, 8 gennaio 2007