Le donne e gli uomini della FLC CGIL pretendono l'applicazione della legge 194
Il Buon medico non obietta. Rispetta la scelta delle donne di interrompere la gravidanza.
La FLC CGIL ha scelto di schierarsi dalla parte delle donne, della loro battaglia per la libertà e per il rispetto dei loro diritti.
È arrivato per tutti il momento di scegliere se tutelare l’autonomia del professionista sanitario e quindi, del ginecologo, dell’anestesista o dell’ostetrica, oppure di stare con le donne.
NOI STIAMO CON LE DONNE. E appoggiamo la Consulta di Bioetica Onlus che ha scelto il 6 giugno per lanciare in tutta Italia la Campagna contro l’obiezione di coscienza.
“Il Buon medico non obietta. Rispetta la scelta delle donne di interrompere la gravidanza”.
Fonte: www.consultadibioetica.org
https://obiettoridicoscienzano.wordpress.com/
Il 22 maggio è stato l'anniversario della 194. Dobbiamo, in tutto il paese, riprendere a discutere su quello che è, di fatto, la disapplicazione "per impossibilità" di una legge dello Stato: l'obiezione di coscienza.
L’obiezione di coscienza di medici, ginecologi, anestesisti, ostetriche e/o del professionista sanitario in generale, è diventata un chiaro abuso sulla pelle delle donne che privilegia il diritto del medico rispetto a quello della donna.
Questa scelta, forse di carriera, diventa un impedimento alla gestione corretta di un servizio che, se non garantito, espone i dirigenti ospedalieri al rischio di perseguimento in termini penali.
Il servizio pubblico ha l’obbligo di dare questo servizio, come previsto dalla legge, e il professionista sanitario di una struttura pubblica è pagato per questo con i soldi dei contribuenti. Non può quindi come professionista pubblico mettere prima il suo diritto rispetto a quello della paziente.
Se lo vuole fare è liberissimo e nulla gli vieta di andare ad esercitare in una struttura privata.
Noi, donne e uomini della FLC CGIL, pretendiamo l’applicazione della 194.
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CAMPAGNA CONTRO L’OBIEZIONE DI COSCIENZA:
IL BUON MEDICO NON OBIETTA
Nel 1997 era obiettore il 60% dei ginecologi e il 50% degli anestesisti. Nel 2009 il numero dei ginecologi obiettori è passato al 71% e quello degli anestesisti ha superato il 50%. Oggi i medici obiettori sono più dell’80% e il loro numero è destinato ad aumentare perché nei prossimi anni i medici non obiettori andranno in pensione. Il tentativo di conciliare l’autonomia del paziente con quella del medico è fallito: dobbiamo scegliere se vogliamo tutelare l’autonomia del professionista sanitario e quindi, del ginecologo, dell’anestesista e dell’ostetrica oppure schierarci dalla parte delle donne e della loro battaglia in difesa della libertà e i diritti minacciati. La Consulta di Bioetica Onlus ha scelto e il 6 giugno lancerà in tutta Italia la Campagna contro l’obiezione di coscienza “IL BUON MEDICO NON OBIETTA. RISPETTA LA SCELTA DELLA DONNE DI INTERROMPERE LA GRAVIDANZA”. La Campagna ha due obiettivi: da una parte, incoraggiare un dibattito pubblico sulla legittimità del diritto all’obiezione di coscienza a più di trent’anni dall’approvazione della legge sull’interruzione di gravidanza e, dall’altra, rendere chiaro che il buon medico non è quello che non pratica le interruzioni di gravidanze ma quello che sta vicino alla donna e non la lascia sola in un momento difficile. In contemporanea con il lancio della Campagna che avverrà a Firenze il 6 giugno al termine di un Convegno organizzato dalla sezione di Firenze della Consulta di Bioetica sia la Consulta che altre associazioni promuoveranno incontri in molte città.
Calendario degli incontri e delle iniziative su
www.consultadibioetica.org,
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