PNRR e transizione digitale: entro marzo 2023 ogni istituzione scolastica adotta la propria “Strategia Scuola 4.0”
Nel documento il programma, i processi e le strategie che ogni scuola seguirà fino all’a.s. 2025/2026. La digitalizzazione richiede processi partecipativi e un forte investimento sulle retribuzioni di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Abbiamo più volte commentato le disposizioni che si stanno adottando per la programmazione degli interventi previsti dal Piano scuole 4.0, per il quale il PNRR ha previsto risorse per 2,1 miliardi di euro. L’intervento sarà accompagnato da interventi correlati alla formazione del personale e alla modifica dei curricoli di tutti gli ordini e gradi di scuola.
In particolare
- l’investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico” stanzia 800 milioni di euro per la realizzazione di un sistema di formazione continua degli insegnanti e del personale scolastico con un’offerta formativa di oltre 20.000 corsi per la formazione di 650.000 fra dirigenti scolastici, docenti, personale scolastico, tecnico e amministrativo, e prevede l’adozione di un quadro di riferimento nazionale per l’insegnamento digitale integrato, per promuovere l’adozione di curricoli sulle competenze digitali in tutte le scuole
- il decreto legge 152/21 prevede che alfine di favorire e migliorare l'apprendimento e le competenze digitali, dall’anno scolastico 2024/2025 saranno integrati gli obiettivi specifici di apprendimento e i traguardi di competenza delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione e delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida vigenti per le scuole secondarie di II grado.
Naturalmente questi interventi hanno bisogno di una declinazione all’interno di ciascuna comunità scolastica.
Con la finalità coordinare le misure di trasformazione digitale, il Piano Scuola 4.0 prevede che ciascuna istituzione scolastica adotti il documento “Strategia Scuola 4.0”, sulla base di un format comune reso disponibile dall’Unità di missione del PNRR, che declina il programma e i processi che la scuola seguirà per tutto il periodo di attuazione del PNRR (a.s. 2025/2026) con
- la trasformazione degli spazi fisici e virtuali di apprendimento
- le dotazioni digitali
- le innovazioni della didattica
- i traguardi di competenza in coerenza con il quadro di riferimento DigComp 2.2
- l’aggiornamento del curricolo e del piano dell’offerta formativa
- gli obiettivi e le azioni di educazione civica digitale
- la definizione dei ruoli guida interni alla scuola per la gestione della transizione digitale
- le misure di accompagnamento dei docenti e la formazione del personale.
Come FLC CGIL abbiamo sottolineato come l’accelerazione della transizione digitale nelle scuole non può essere gestita in maniera verticistica e burocratica. Per questo l’adozione del nuovo rilevante documento non deve diventare l’ennesimo adempimento formale. È evidente che l’innovazione digitale nelle scuole così come previsto dal PNRR, rischia di andare di pari passo con l’involuzione dei processi democratici e partecipativi e con l’attivazione di procedure automatizzate che portano a considerare le istituzioni scolastiche, non soggetti dotati di autonomia didattica e organizzativa, ma semplici esecutori di decisioni prese non si sa dove e non si sa da chi.
Ribadiamo, infine, come la straordinaria accelerazione dei processi di trasformazione digitale rende ineludibile il reperimento di nuove risorse da destinare ai rinnovi contrattuali per l’incremento delle retribuzioni di tutti i lavoratori e un deciso rafforzamento delle relazioni sindacali a tutti i livelli.