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Possibile accordo quadro su malattia, visite specialistiche, permessi, congedi parentali nel pubblico impiego

Primo incontro interlocutorio all’Aran.

20/09/2014
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Come anticipato nei giorni scorsi si è tenuto oggi, 18 settembre 2014, all’Aran un primo incontro per discutere in merito alla possibilità di stipulare un accordo quadro su tutta la materia delle assenze, permessi, congedi parentali nei diversi comparti pubblici, compreso quello della dirigenza. La convocazione, da parte dell’Aran, sia dei sindacati rappresentativi delle diverse categorie del pubblico impiego, che delle rispettive confederazioni, fa seguito ad un atto d’indirizzo specifico trasmesso da parte del dipartimento della Funzione Pubblica per conto del Governo. Questo al fine di armonizzare la normativa contrattuale ai diversi interventi legislativi che sono intervenuti in materia di assenze e permessi dei pubblici dipendenti.

Tutte le organizzazioni sindacali, pur disponibili a discutere della materia nel merito, hanno subito dichiarato come irricevibile qualsiasi tentativo di limitare e ridurre diritti e prerogative oggi esistenti, a favore di una presunta omogeneizzazione ed armonizzazione della normativa. Anzi questa è l’occasione per fare un avanzamento sui diritti dei lavoratori, in particolare su quei temi dove esiste giurisprudenza consolidata (si veda ad esempio la parità di trattamento tra tempi determinati e tempi indeterminati). Questo punto è stato precisato soprattutto perché, nella direttiva, si pone esplicitamente come vincolo che l’intera operazione non può comportare alcun aggravio di spesa. Per di più, poi, in un contesto di mancato avvio delle contrattazioni per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e con i salari sotto stress per il mancato recupero del potere di acquisto e per l’aumento della pressione fiscale. Insomma, dopo anni di interventi di legge invasivi su norme e diritti regolati per contratto e dopo diversi tentativi di ridurli e di porre vincoli, limitazioni e penalizzazioni (come ad esempio sulla malattia), sarebbe inaccettabile qualsiasi altra riduzione o limitazione per via consensuale e contrattuale.

La riunione, poi, ha fornito l’occasione per avviare anche un primo scambio di punti di vista in merito al tema dell’accorpamento e della riduzione degli attuali comparti pubblici in vista dei futuri rinnovi contrattuali, ma anche in vista della prossima e imminente scadenza del rinnovo delle RSU in tutto il pubblico impiego. Infatti il rinnovo delle RSU ci sarà, stante l’attuale normativa,  entro il prossimo mese di marzo, cioè a 3 anni di distanza dall’ultima elezione che c’è stata nel marzo 2012.

L’Aran si è riservato di effettuare alcuni passaggi con il Governo e con il dipartimento della funzione pubblica, per poi riconvocare di nuovo le parti.