Espero: nasce il fondo di previdenza complementare dei lavoratori della scuola
Il primo Fondo Pensioni del Pubblico Impiego, quello del personale della scuola, sta per aprire i battenti e tra pochi giorni, nelle scuole, inizierà la raccolta delle adesioni.
Il primo Fondo Pensioni del Pubblico Impiego, quello del personale della scuola, sta per aprire i battenti e tra pochi giorni, nelle scuole, inizierà la raccolta delle adesioni.
E’ una importante conquista contrattuale che ha lo scopo di tutelare gli interessi dei lavoratori, in particolare di tutti coloro che hanno poca anzianità di servizio e che si sono visti decurtare le proprie future pensioni dalle varie di leggi di riforma che hanno modificato il panorama della previdenza pubblica obbligatoria.
In questa rubrica forniamo alcuni elementi per incominciare a capire di cosa si tratta e per essere in grado, tra poco, di fare una scelta consapevole.
Roma, 5 ottobre 2004
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Che cos’è Espero
Espero è il fondo di previdenza complementare dei lavoratori della scuola (Ausiliari, Tecnici, Amministrativi, Personale Educativo, Docenti, Dirigenti) di ruolo e non di ruolo. Non ha scopi di lucro, la sua finalità principale è quella di erogare ai propri associati una pensione integrativa che si aggiunge a quella del sistema pubblico erogata dall’Inpdap.
Nasce, quindi, per offrire anche ai lavoratori della scuola l’opportunità di incrementare il reddito che percepiranno da pensionati, a fronte di un ridimensionamento del grado di copertura della pensione pubblica, più marcato per i lavoratori giovani e/o precari.
Espero è un fondo negoziale, istituito cioè per volontà delle parti contrattuali, nel nostro caso la parte pubblica, rappresentata dal Miur, e la parte sindacale rappresentata dalle Organizzazioni sindacali del settore, Cgil Scuola, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda, Cida-Anp. Negli organismi direttivi sono presenti in egual misura i rappresentanti designati dal Miur e quelli eletti dai lavoratori associati. Ciò significa che saranno i lavoratori associati ad Espero a decidere democraticamente ed in misura significativa chi dovrà partecipare alla gestione delle attività, in particolare per ciò che riguarda le decisioni sugli indirizzi e sulle scelte strategiche.
Queste caratteristiche differenziano Espero da altre forme di previdenza complementare, come i fondi aperti o le forme assicurative individuali, cui ciascuno può aderire ma che hanno assetti gestionali propri su cui gli aderenti non possono influire.
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Come funziona
L’attività di Espero si basa sulla gestione del risparmio previdenziale di ciascun lavoratore aderente utilizzando a tal fine un contributo del lavoratore stesso, un contributo di pari misura del datore di lavoro e una parte o tutto il TFR che andrà a maturazione dal momento dell’adesione in poi.
Per il conseguimento dei benefici economici Espero investe i fondi che amministra sul mercato obbligazionario ed azionario secondo linee di investimento tendenti a garantire un rendimento adeguato minimizzando i rischi connessi alle operazioni finanziarie. Inoltre, la legislazione che regolamenta l’attività dei fondi pensione prevede rigide regole di garanzia che in ogni caso mettono il capitale del fondo al riparo da eventi drammatici come quelli recentemente saliti alla ribalta delle cronache.
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Come si aderisce
Con il completamento degli adempimenti formali, “ Espero” è in condizione di avviare la campagna associativa. Il primo obiettivo è il raggiungimento di 30.000 adesioni, indispensabili per poter procedere all’elezione degli organismi statutari definitivi e far decollare l’attività amministrativa.
L’adesione ad Espero è assolutamente volontaria. Al momento attuale le norme sul cosiddetto “silenzio-assenso”, introdotte dalla legge delega sulle pensioni, non sono ancora operative perché mancano i decreti attuativi. E’ richiesta, quindi, una manifestazione esplicita di volontà da parte del lavoratore che si concretizza nella sottoscrizione del modulo di adesione.
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L’informazione
Perché la scelta di aderire o non aderire sia effettivamente libera, è necessario che il lavoratore potenzialmente interessato riceva una informazione completa e trasparente. L’attività di informazione rientra tra i compiti istituzionali di Espero cui la FLC Cgil, in quanto parte dei soggetti costitutivi, contribuisce attraverso la sua presenza negli organismi direttivi.
La FLC Cgil considera un valore il fatto che i lavoratori possano acquisire il massimo di conoscenza sulla previdenza complementare in generale e su Espero in particolare per poter esprimere la loro scelta con piena consapevolezza.
Per questo ha deciso di essere presente anche con una propria capacità di fornire informazioni, predisponendo materiali e sviluppando iniziative di formazione delle proprie strutture.
Per la FLC Cgil difendere e sviluppare la previdenza complementare nelle forme collettive, negoziate, sottoposte al controllo sociale, gestite nell’esclusivo interesse dei lavoratori significa difendere gli attuali livelli di welfare, messi a rischio dalle politiche sociali del governo.