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I diritti pensionistici non sono merce di scambio

La CGIL e la FLC sono impegnate nella difesa del sistema pubblico delle pensioni.

30/09/2011
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Per la CGIL e la FLC CGIL il sistema pubblico delle pensioni è parte fondamentale dello Stato sociale che deve garantirne la sostenibilità in un quadro normativo definito e i cui cambiamenti devono avvenire di concerto con le parti sociali.

Siamo in campo per difendere il sistema pubblico delle pensioni e sottrarlo all'agone politico dove si scontrano interessi contrapposti che poco hanno a che vedere col destino dei lavoratori e dei loro diritti.

Era passato un mese dall'ultima modifica al sistema previdenziale (Legge 111/11) effettuata dal Governo Berlusconi, che di nuovo per raggiungere il pareggio del Bilancio imposto dall'Europa si introducono con la manovra anticrisi di agosto ulteriori restrizioni ai diritti pensionistici.

Le aspettative dei mercati prevalgono sulla qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, i cui diritti sono per questo Governo il salvadanaio a cui attingere per rimediare a tre anni di mancata programmazione economica e di investimenti nella ricerca pubblica.

Per la terza volta nel giro di un anno si mette mano ai diritti pensionistici, come se fossero una regalia, piuttosto che la salvaguardia di un'anzianità dignitosa.
Per la terza volta nel giro di un anno si impedisce ai lavoratori di programmare con certezza l'uscita dal lavoro, iniziato spesso, per le generazioni con i requisiti attuali, in età precoce.

In un Paese dove il lavoro di cura è ancora affidato esclusivamente alle donne, in un Paese in cui si sta pensando a tagli significativi all'assistenza, allungare l'età pensionabile delle donne vuol dire chiedere ad esse ancora una volta sacrifici maggiori.

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