Primo incontro con la Ministra della Ricerca e dell’Università: da Messa l’impegno al confronto su recovery plan, reclutamento e valorizzazione del personale
La Ministra ha risposto positivamente alla nostra richiesta di dare impulso ai tavoli tecnici di confronto già istituiti tra MUR e organizzazioni sindacali sulle specifiche problematiche dell’università e degli enti pubblici di ricerca.
Questo primo incontro con la Ministra dell’Università e della Ricerca è stato anche l’occasione di rappresentarle i temi più urgenti da affrontare, a partire dalla necessità di un confronto sul recovery plan, rispetto al quale abbiamo da subito chiarito la nostra posizione circa la priorità di utilizzare le risorse a disposizione per il rafforzamento dell’infrastruttura pubblica di alta formazione e ricerca, indebolita da più di dieci anni di tagli e fanalino di coda nel confronto internazionale.
Naturalmente il confronto sul recovery plan sarà anche l’occasione per discutere delle riforme necessarie per i nostri settori, a partire dalla necessità del rafforzamento della cornice nazionale del sistema universitario all’esigenza di una governance unitaria per la ricerca, che superi anche la distinzione tra gli enti vigilati dal MUR e quelli vigilati dagli altri ministeri.
Abbiamo chiesto inoltre che venissero confermati i tavoli tecnici sui singoli settori per poter affrontare nel dettaglio le loro specifiche problematiche, riprendendo e dando nuovo slancio al confronto. Per quanto riguarda il tema del reclutamento del personale abbiamo segnalato, relativamente al completamento del processo di stabilizzazione negli Enti di ricerca, che venga emanato subito il decreto di riparto dei 25 milioni di euro stanziati a riguardo nell’ultima legge di bilancio con il vincolo di destinazione mentre per l’università abbiamo chiesto un impegno del MUR al superamento dell’attuale dimensione del precariato e di esercitare un ruolo di propositivo rispetto ai disegni di legge sul reclutamento presentati in Parlamento ed a creare condizioni per agevolare il completamento del passaggio dei Ricercatori a tempo indeterminato a professori associato. Inoltre, abbiamo richiamato l’attenzione sul ruolo che a nostro avviso deve giocare il MUR nella partita del rinnovo del CCNL, attraverso la definizione dell’atto di indirizzo e con l’impegno a reperire le risorse economiche necessarie a dare concretezza alla riforma sull’ordinamento professionale in discussione all’ARAN, in considerazione anche dell’esigenza di superare la situazione determinatasi con 10 anni di sostanziale blocco delle progressioni economiche e di carriera. Sempre sul tema dell’ordinamento e del rinnovo del CCNL abbiamo evidenziato anche la necessità di portare a soluzione l’annosa situazione riguardante il personale della sanità universitaria, che passa anche attraverso la valorizzazione del ruolo stesso delle Aziende ospedaliero universitarie, e dei i lettori\CEL.
Rispetto all’emergenza sanitaria abbiamo posto l’attenzione sul piano vaccinale, rimarcando come tutto il personale debba essere vaccinato prioritariamente e ciò riguarda certamente il personale dell’università ma anche il personale degli enti di ricerca, che in molti casi condivide spazi e laboratori con il personale delle università a contatto con gli studenti. Naturalmente non è accettabile che ci siano distinzioni rispetto al rischio sanitario in considerazione del fatto che un lavoratore sia di ruolo o meno o che lavori nei servizi dati in appalto e pertanto, a riguardo, abbiamo chiesto un deciso intervento del MUR. Sempre relativamente ad aspetti legati alla pandemia, abbiamo segnalato il caso dei ricercatori a tempo determinato attivati sui progetti PON AIM che hanno l’obbligo di svolgere una parte del progetto all’estero e, in conseguenza dell’emergenza sanitaria, abbiamo evidenziato la necessità di estendere a tutte le linee progettuali la possibilità di svolgimento delle collaborazioni in smart working. Inoltre di intervenire con una modifica regolamentare al Disciplinare MUR, per eliminare la restituzione degli importi percepiti in caso di cambiamento di posizione prima della realizzazione del 80% del triennio.
In conclusione della riunione la Ministra ha preso atto delle richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali rimarcando la sua considerazione per le relazioni sindacali e la sua volontà di valorizzare il lavoro dei tavoli tecnici. Si è inoltre soffermata sulla necessità di assicurare un adeguato investimento sul personale dell’università e degli enti pubblici di ricerca a partire dall’incremento del reclutamento e dalla necessità di valorizzare il personale attraverso un intervento sulle progressioni di carriera e sul salario accessorio, precisando anche che le risorse necessarie per gli interventi sui nostri settori non saranno solo quelle del PNRR, che per loro natura presentano determinati vincoli, ma anche quelle della prossima legge di bilancio. Ha inoltre ripreso il tema della sanità universitaria rimarcando anche la necessità di arrivare a dei protocolli università-regioni più omogenei. Rispetto al piano vaccinale ci ha informato che per il personale e gli assegnisti di ricerca delle università gli elenchi sono stati già inoltrati dal MUR al Ministero della Salute per essere inclusi nei piani vaccinali regionali e che intende fare altrettanto per il personale degli EPR e i dottorandi, tutelando il prima possibile tutto il personale che ha possibilità di contagio e rendendo così il sistema più omogeneo rispetto al rischio sanitario. Solleciterà inoltre il Ministero della Salute affinché per la vaccinazione, in maniera univoca in tutte le regioni, venga privilegiata la sede di lavoro
In conclusione un incontro positivo ancorché chiaramente interlocutorio rispetto al quale, naturalmente, verificheremo nel prossimo periodo se si produrranno i presupposti per avanzamenti concreti per i nostri settori e per i lavoratori, fermo restando la necessità da parte nostra, in stretto raccordo con la confederazione, di cercare un confronto sulla ricerca anche con altri ministeri, per l’implicazione che la ricerca ha in diverse missioni del PNRR oltre per il fatto che importanti Enti pubblici di ricerca non sono vigilati dal MUR