Salari uniti d’Europa: l’Europa che vogliamo
Unione vuol dire stessi diritti, stessi doveri e anche stessi salari. Parte la nuova campagna della FLC CGIL.
Mancano pochi giorni alle elezioni europee, vecchi e nuovi nazionalisti o sovranisti, scaldano da ormai qualche anno il dibattito contro il processo d’integrazione e le istituzioni politiche continentali.
La scuola italiana sarà pure sovrana ma, nonostante ogni ricerca l’abbia consacrata tra le migliori del mondo, rimane tra le meno finanziate dei paesi OCSE e le retribuzioni del personale sono le più povere tra tutti i lavoratori pubblici e tra tutti i colleghi europei, come già mostra la nostra elaborazione dei dati OCSE tratti dal rapporto “Education at a glance” (2018).
Questa ingiustizia, talmente nota da risultare quasi scontata, abbiamo deciso di rappresentarla in una campagna di comunicazione “numeri alla mano”, perché visualizzare il dettaglio in cifre di quello che si dà per scontato forse può aiutare a smettere di darlo (per scontato) e a rovesciare la prospettiva: la nostra Europa è quella dei giusti Salari, dei Saperi finanziati, dei Diritti mai più precari.
L’Europa che vogliamo è quella dei salari, dei diritti, delle risorse.
Progettare l’Europa per i nostri figli e i nostri studenti, gli Europei di domani, significa battersi per un’ottica d’integrazione sociale e civile concreta. Unione vuol dire stessi diritti, stessi doveri e anche stessi salari: #salariunitideuropa.