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Sportello “nuova emigrazione”: l’INCA per i giovani all’Estero

Il Patronato INCA CGIL, in collaborazione con ITACA, apre quattro sportelli dedicati ai giovani italiani all’estero.

21/10/2017
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Dalla metà di ottobre, l’INCA CGIL in collaborazione con ITACA (italian and transnational association for communities aboard) presenta una grande novità per i giovani italiani all’estero: quattro sportelli dedicati esclusivamente a loro, ai loro bisogni, alle necessità che incontrano nei nuovi Paesi in cui si recano.

A Barcellona, a Bruxelles, a Londra e a Parigi (e presto anche altrove) due pomeriggi a settimana saranno dedicati all’assistenza verso la cosiddetta “nuova emigrazione”; per questo, inoltre, sono stati attivati specifici indirizzi mail per la comunicazione e le informazioni online.

“Non abbiamo qui bisogno di ribadire la portata di questo fenomeno migratorio”, scrive in un comunicato Morena Piccinini, presidente INCA CGIL, ribadendo che da anni ogni ricerca e studio, ogni analisi e ogni indicatore, hanno mostrato come il flusso di italiani verso paesi stranieri sia non solo ricominciato, ma abbia ormai le proporzioni di una vera e propria ondata migratoria. Lo dimostra l’aumento esponenziale degli iscritti all’AIRE, o l’ultimo rapporto di Migrantes, o qualsiasi analisi fatta sui dati locali ad esempio di iscrizioni ai comuni o alle assicurazioni sanitarie. “E non abbiamo più nemmeno bisogno, per fortuna, di sottolineare e chiarire che non si tratta di fuga di cervelli, cioè di trasferimenti di una minima parte della popolazione magari con alti titoli di studio: la cosiddetta nuova emigrazione è fatta da centinaia di migliaia di cittadini italiani che – ormai ogni anno – se ne vanno all’estero alla ricerca di migliori condizioni di lavoro, di studio, di vita.”

“In questi anni, - continua Piccinini - come patronato INCA, abbiamo cercato di incontrarli e conoscerli, per capirne i bisogni e le esigenze: spesso simili a quelli della migrazione tradizionale ma, molto più spesso, del tutto nuovi. E così abbiamo capito che dovevamo studiare, ampliare le nostre competenze, entrare in contatto con altre realtà per fornire risposte e assistenza all’altezza delle aspettative e delle esigenze. E, sinceramente, abbiamo anche scoperto che i più giovani non consideravano spontaneamente il patronato come uno strumento utile, a meno che non si fosse un lavoratore in procinto di andare in pensione o un pensionato. Anzi: che spesso proprio i più giovani ignoravano del tutto esserci anche all’estero una cosa come il patronato. Un errore, ma soprattutto un errore nostro: non solo nella comunicazione, ma proprio nel modo di approcciarci a questa ormai enorme fascia della nostra migrazione e nel garantirle aiuto e assistenza.”

Proprio per questo INCA, oltre ad impegnarsi nello studio dei nuovi bisogni e dei nuovi servizi, ha ritenuto necessaria anche una svolta organizzativa: aprire le proprie sedi, i propri uffici, favorirne la riorganizzazione dell’attività in modo tale da andare incontro alle nuove esigenze della migrazione italiana. E per farlo si è avvalsa della forte collaborazione con ITACA che si impegna proprio sulla costruzione di reti e nuovi servizi. “La nostra idea – conclude Piccinini - è e resta quella di allargare e coinvolgere quante più forze ed esperienze possibili. Forze ed esperienze, naturalmente, che condividano il nostro approccio e la nostra idea di fondo: che tutti siano uguali e possano godere degli stessi diritti, da qualsiasi parte del mondo provengano, in qualsiasi parte del mondo si trovino. Le ragazze e i ragazzi italiani all’estero, in fondo, possono non sapere che il patronato può aiutarli, può assisterli nelle mille difficoltà che incontrano quotidianamente. Possono anche ignorare del tutto che esista un istituto come il patronato. E’ nostro compito fargli sapere che l’INCA c’è, che l’INCA può aiutarli ad integrarsi e a godere al meglio della loro permanenza all’estero - temporanea o definitiva che sia. E’ nostro compito fargli sapere che l’INCA gli serve, anche quando magari ancora non lo sanno”.

Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili a questo indirizzo.

Tag: cgil, giovani